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Giorno Memoria: Venezia, fiori e foto per famiglia deportata

Omaggio ai fratelli Dina, il più piccolo aveva un anno

Di Redazione |

VENEZIA, 26 GEN – Qualche fiore e tre fotografie sono stati deposti stamani da una mano anonima, nel cuore di Venezia, per rinnovare la memoria dei quattro fratelli Dina, deportati e uccisi nel lager di Auschwitz nel febbraio 1944. Il piccolo omaggio è stato notato oggi dai passanti davanti al civico 5999 di Cannaregio, dove alcuni anni fa furono deposte le ‘pietre d’inciampo’ per le piccole vittime della Shoah. Si tratta di Guido, Giorgia, Anna e Leone Dina, figli di Mario Dina e Rosita Corinaldi. Vennero presi nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 1943 da agenti della polizia italiana assieme al padre. La madre fu arrestata qualche giorno dopo il 14 dicembre 1943, mentre la nonna, Elena Fano Corinaldi, venne arrestata il 5 giugno 1944. Avevano rispettivamente 14, 10, 7 e un anno. Portati nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, i bimbi vennero trasferiti prima al campo di transito di Fossoli, e quindi deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, dove vennero assassinati all’arrivo, il 26 febbraio 1944. In memoria della famiglia Dina furono poste sette “Pietre d’Inciampo” in corrispondenza dell’abitazione della famiglia Dina, catturata nel corso della prima grande retata contro gli ebrei veneziani. Solo tre le fotografie che sono state poste nel piccolo ‘altare’ in memoria dei quattro piccoli. “Leone – è scritto in un biglietto a corredo delle immagini – aveva un anno, e non sapremo mai che volto avesse”.

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