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Gregorio Rotolo, scompare ‘testimone della mitica transumanza’

Pastore innovatore, suoi formaggi noti nel mondo

Di Redazione |

SCANNO, 14 MAR – “Se n’è andato Gregorio Rotolo, custode delle montagne d’Abruzzo, pastore simbolo della regione, profondamente legato alla sue radici, ma capace di inventiva, imprenditorialità e amore per l’ambiente”. Così il Wwf ha dato ieri l’annuncio della scomparsa, a 62 anni, dell’allevatore di Scanno (L’Aquila) noto nel mondo per i suoi formaggi, il ‘Gregoriano’, il ‘Francesco’, il ‘Trittico’, solo per citarne alcuni. “Sottolineava – ricorda il Wwf Abruzzo – che vivere in un contesto incontaminato, ricco di biodiversità vegetale e animale, come molte zone d’Abruzzo, è una fortuna e che a noi resta il dovere di preservare questo tesoro. Disse in più occasioni che per fare il pastore si deve voler bene all’orso o al lupo, perché conosceva benissimo il valore della biodiversità delle montagne in cui le sue greggi pascolavano”. Per il direttore editoriale della rivista “Abruzzo nel Mondo” Antonio Bini, già dirigente del Settore Turismo della Regione, studioso attento della storia e delle tradizioni abruzzesi, “Gregorio faceva parte dell’Abruzzo migliore. Con l’amico Nunzio Marcelli di Anversa degli Abruzzi, è stato per molti anni l’icona della civiltà pastorale, percepita come tale soprattutto fuori regione. All’immagine mitica dei pastori del passato Gregorio univa un’attenzione ai valori del territorio e il costante tenace impegno nel miglioramento della qualità produttiva dei suoi formaggi. Nel tempo -aggiunge Bini- aveva ben compreso l’importanza della comunicazione, andando ben oltre l’esigenza di pubblicizzare la propria attività divenendo di fatto un testimone efficace della mitica transumanza”. “Un uomo interprete di tradizioni secolari, ma anche un innovatore. Un peccato averlo perso così presto” commenta la deputata Stefania Pezzopane. E l’assessore alle Aree interne della Regione Abruzzo Guido Liris ricorda che “come amava presentarsi, Rotolo ‘trasformava in formaggi quello che gli offriva ogni giorno il Creato’. Apprezzati dagli intenditori,ma anche da un pubblico di semplici appassionati, i suoi formaggi erano finiti nelle cucine dell’alta ristorazione, esaltati dai grandi chef, rivelandosi ambasciatori della nostra terra più di tante campagne promozionali”.

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