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Il gallo Garibaldi canta troppo, petizione nel Ferrarese

A Copparo, raccolta firme presentata alla polizia locale

Di Redazione |

FERRARA, 15 GIU – Al gallo Garibaldi piace cantare, tanto e la mattina presto, già alle 4 del mattino: e da un anno ha innescato le proteste dei vicini del pollaio dove vive, a Copparo (Ferrara) dove è scoppiato il caso, con tanto di petizione contro, e un summit fissato per venerdì prossimo per cercare una soluzione al problema che dura ormai da un anno. Come racconta La Nuova Ferrara, con l’arrivo del caldo e le finestre aperte, il rumore del “chicchirichi” è tornato a sentirsi, troppo per qualcuno. Ma il problema è che Garibaldi non ha proprietari: è un gallo gagliardo fuggito dal mercato del venerdì e finito in un cortile di viale Carducci, dove ora vive e addirittura, i vicini lamentano aver trovato anche compagnia di una gallina, Biancaneve. La voglia di libertà del gallo gli ha fatto guadagnare questo nome e il simbolico acquisto a un euro da parte di Alberto Vezzali, proprietario della casa dove si è trasferito il gallo. Ma c’è chi si lamenta per il canto, tanto che ci fu una vera e propria crociata a sua difesa, grazie anche all’impegno di Giovanni Mazzorana, animalista e politico copparese che ha portato la storia in televisione, con un servizio girato a Copparo. Poi il caso è rimbalzato sul gruppo Facebook ‘Sei di Copparo se…’ che ha fatto un concorso fotografico e l’immagine più votata del gallo è tuttora simbolo della pagina social. Ma, dopo un anno, è di nuovo polemica. Il gallo canta prima dell’alba e dai condomini vicini è ripartita la protesta, con raccolta firme presentata a inizio settimana al comando della polizia locale dell’Unione. Tanto da innescare anche liti, verbali, offese allo stesso Vezzali, “l’ultima lunedì mattina – racconta al quotidiano – quando una signora dal condominio vicino mi ha urlato ‘Si vergogni, non ne possiamo più’, frase seguita da un’offesa al mio indirizzo. Io sono stato zitto, ma non è una situazione accettabile anche perché, lo ripeto, ancora una volta, Garibaldi non è mio così come non è mia Biancaneve”.

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