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Il Papa: «Ci sono cardinali che preparano Conclave», ma Parolin frena: «Non vedo complotti»

Di Redazione |

Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, cerca di smontare l’idea che all’ombra del Cupolone si consumino complotti. "Probabilmente il Papa ha informazioni che io non ho. Sinceramente non avevo avvertito che ci fosse questo clima e poi penso, forse non avendo elementi alla mano, che si tratta di una cosa di pochi, di qualcuno, che magari si è messo in testa queste cose. Il Papa probabilmente fa queste affermazioni perché ha conoscenze e ha dati che a me non sono pervenuti». Così il braccio destro del Pontefice ha commentato le parole dello stesso Bergoglio che, in una riunione con i Gesuiti in Slovacchia, aveva detto di ritenere che qualcuno preparasse già il Conclave mentre a luglio era ricoverato.   Il Segretario di Stato dunque non nega del tutto i malesseri contro questo Pontificato, tra l’altro esplicitati a chiare lettere dal Papa, ma circoscrive il fatto ad «una cosa di pochi». Eppure in molti a luglio, quando il Papa è stato ricoverato ed operato al colon al Policlinico Gemelli di Roma, si sono interrogati sul futuro in Vaticano. Il Papa ha parlato di una riunione tra prelati che sarebbe avvenuta proprio in quella settimana e in cui sarebbe aleggiata appunto anche la parola 'conclavè. Per giorni si sono rincorse le voci sulla gravità della malattia del Pontefice, seguite dai rumors sulle sue dimissioni entro fine anno, alle quali, però, il Papa dice di non aver mai pensato. «Non mi è nemmeno passato per la testa», ha detto Francesco qualche giorno fa in una intervista alla radio spagnola Cope. Ed è difficile immaginare che l’eco di questi 'boatì non sia arrivata alle orecchie del Segretario di Stato vaticano.   Ma al di là di 'corvì e vatileaks, c'è un dato di fatto: ci sono sacche della Chiesa, tra i più tradizionalisti, che criticano in continuazione Papa Francesco e lo fanno apertamente. Prima i quattro cardinali dei 'dubià, poi la richiesta al Papa di dimettersi da parte dell’ex Nunzio in Usa, mons. Carlo Maria Viganò. Ora Bergoglio ha fatto riferimento ad una grande tv cattolica che «sparla» di lui, riferendosi probabilmente all’americana Ewtn. Ma ci sono molti siti, pensati e confezionati al di là dell’Oceano, che non mancano mai l'occasione di puntualizzare ogni affermazione del Papa. Ispirati da quella parte di episcopato statunitense, grande 'elettorè al conclave del 2013, poi deluso per le scelte prese da Bergoglio, tutte in nome di 'una Chiesa in uscità, più pastorale che dogmatica, più attenta ai bisogni della gente che alle regole della dottrina. Non è piaciuto ai vescovi Usa neanche il 'soccorsò del Vaticano per il presidente Joe Biden, cattolico ma pro-choise per l’aborto.   Un nuovo tassello è stato aggiunto di recente con il giro di vite sulle Messe in latino. Una scelta che da molti, anche cardinali, ovvero in teoria stretti collaboratori del Papa, è vissuta come una privazione imposta da parte di «una Chiesa senza storia», per usare il titolo di Corrispondenza Romana, uno dei siti cattolici italiani più conservatori.

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