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Nel Piano di Terna 18,1 miliardi di investimenti (500 milioni in Sicilia)

Previsti trenta nuovi progetti in dieci anni

Di Redazione |

Terna accelera sulla transizione ecologica con 18,1 miliardi di investimenti programmati nei prossimi 10 anni. Obiettivo del nuovo Piano di sviluppo, presentato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma, è favorire la transizione energetica, lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, con un aumento del 25% degli investimenti rispetto al precedente Piano.

Si tratta, ha sottolineato Donnarumma, «degli investimenti più alti di sempre». «Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l'Italia e l’Europa si sono dati – ha spiegato – è necessario saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica».

Sono oltre 30 i nuovi progetti infrastrutturali programmati da Terna per conseguire una serie di obiettivi, tra i quali l'incremento della magliatura, il rafforzamento delle dorsali tra Sud e Nord, il potenziamento dei collegamenti fra le isole e la terraferma e all’interno delle isole, lo sviluppo delle infrastrutture nelle aree più deboli.

Spiccano gli investimenti in Sicilia per quasi mezzo miliardo: accanto alla Chiaramonte Gulfi-Ciminna, lunga 170 km tra Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa, il primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia con una spesa di 300 milioni di euro, e l’elettrodotto a 380 kV Paternò-Pantano-Priolo, lungo 60 km con un investimento di circa 70 milioni di euro, va aggiunta la spesa di 100 milioni per la “Bolano- Paradiso 2”, tra l’Isola e la Calabria, che permetterà di aumentare fino a 2000 MW complessivi lo scambio di energia elettrica tra l’isola e il continente, a beneficio dello sviluppo delle fonti rinnovabili previsto nel Sud Italia.

Un importante piano di riassetto delle infrastrutture riguarderà anche le principali aree metropolitane del Paese

(tra cui Catania, Genova, Reggio Emilia e Roma) e lo sviluppo delle reti nelle isole attualmente non interconnesse con l’Italia peninsulare, per renderne più efficiente e affidabile il servizio elettrico locale. In particolare, nel Piano di Sviluppo 2021 figurano anche due nuovi cavi sottomarini: uno collegherà l’ Isola del Giglio con la Toscana, l’altro unirà l’Isola di Favignana con la Sicilia.

Tra i progetti in completamento, nei primi anni del Piano di sviluppo 2021, figurano una serie di opere di interesse nazionale. Gli obiettivi del Piano, spiega Terna, sono fissati "in base ai più aggiornati scenari predisposti su indicazione dell’Autorità. L’incremento della domanda e della produzione da rinnovabili, che secondo gli obiettivi definiti nell’attuale Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) dovrà arrivare a una quota del 55% nel 2030, richiederà un coerente adeguamento della rete elettrica nazionale».

Servirà «aumentare di circa due volte e mezzo la potenza installata di sorgenti rinnovabili nel nostro Paese», ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo alla presentazione del Piano.

«Dovremmo installare – ha proseguito – ogni anno 8 GW di impianti: onshore, offshore, fotovoltaici ed eolici. Cioè dieci volte quello che facciamo in questo momento. Negli ultimi anni abbiamo fatto 0,8 all’anno».

Sul fronte ambientale, secondo le stime di Terna, il nuovo Piano di sviluppo decennale consentirà una riduzione di emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue, quasi il doppio rispetto al Piano precedente, e la demolizione di 4.600 km di infrastrutture obsolete, circa 800 km in più rispetto al Piano precedente. Un contributo, quello di Terna, a una transizione ecologica che lo stesso ministro Cingolani ha ricordato non essere «un pranzo di gala», bensì un processo «difficile e costoso che ci tocca tutti». «Questo è il momento – ha auspicato il ministro – di mettersi tutti intorno al tavolo e isolare chi fa ideologia disonesta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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