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Procura generale, su Shalabayeva ritenevamo ci fosse abuso

Ufficio valuterà dopo motivazioni se impugnare in Cassazione

Di Redazione |

PERUGIA, 10 GIU – “Siamo molto interessati a leggere le motivazioni della sentenza perché ritenevamo che un abuso di potere ci fosse stato. Poi si poteva discutere se una ragione di Stato potesse giustificarlo. Ma secondo noi nessuna ragione di Stato può mai andare contro i diritti individuali della persona. Da come emerge dal dispositivo della sentenza sembra che i giudici ritengano invece non ci sia stata alcuna irregolarità”: a dirlo è il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani commentando con l’ANSA l’assoluzione in appello di tutti gli imputati per il caso Shalabayeva. L’Ufficio valuterà dopo le motivazioni se impugnarla in Cassazione. Una decisione, quella d’appello, “che si pone comunque in radicale contrasto con la sentenza di primo grado” ha rilevato ancora Sottani. “Anche i reati di falso che secondo la nostra richiesta erano prescritti – ha spiegato il procuratore generale – sono stati dichiarati insussistenti dalla Corte. Quindi la motivazione della sentenza, che verrà depositata entro i novanta giorni fissati dalla stessa Corte, andrà letta con attenzione. Per cui non possiamo dire ora se sarà impugnata o meno in Cassazione. La valuteremo comunque con la cura che merita perché è totalmente in contrasto con quella di primo grado”. La Procura generale aveva chiesto la condanna degli imputati, eccetto due posizioni, “ritenendo sussistente l’ipotesi accusatoria così come riconosciuto in primo grado”.

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