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Tangenti su protesi dentali: commissariata società corruttrice

Gip accoglie istanza pm. Convalidato pure sequestro 97mila euro

Di Redazione |

MILANO, 13 GIU – E’ stata commissariata per un anno la Wisil Latoor, società leader nel settore dell’odontotecnica, finita al centro di una indagine della Procura di Milano che alla fine di maggio ha portato cinque persone ai domiciliari, tra cui due medici e il legale rappresentante della stessa società, Roberta Miccichè, per presunte mazzette su protesi e apparecchi dentali, i cui costi maggiorati pesavano sui pazienti. Ad accogliere la richiesta cautelare del commissariamento proposta dal pm Paolo Storari, è stato il gip Carlo Ottone De Marchi il quale ha nominato un commissario giudiziale condividendo la proposta di tale misura al posto di quella dell’interdizione per evitare “rilevanti ripercussioni occupazionali potenzialmente provocate dall’interruzione dell’attività”, di una azienda che ha tra i clienti studi medici dentistici, laboratori odontotecnici privati e le Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia. Il giudice ha anche convalidato il sequestro preventivo d’urgenza di 97 mila euro nei confronti di Gianfranco Collella, dentista presso l’ospedale Delmati di Sant’Angelo Lodigiano tra gli arrestati assieme a Giorgio Coccolo, odontoiatra negli ambulatori della Asst Milano Nord. Il gip nell’ordinanza di convalida ha parlato di “una vicenda di corruzione perpetrata” da Roberta Miccichè, con l’aiuto dei suoi stretti collaboratori, nei confronti di medici in servizio presso strutture ospedaliere pubbliche lombarde” tra i quali “si possono annoverare”, oltre a Colella e Coccolo, anche i dottori “Pietro Paolo Poidomani, Francesco De Micco e Umberto Lorè”. Secondo la ricostruzione, “i professionisti, nel loro ruolo di medici di struttura pubblica e, dunque, in qualità di dipendenti pubblici, hanno ricevuto denaro e/o indebite utilità dalla titolare della Wisil Latoor (…) per prescrivere protesi, accessori e manufatti ortodontici in eccesso e/o non necessari, maggiorando così i correlati prezzi e oneri, poi direttamente pagati dall’inconsapevole paziente”.

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