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Scoperta macabra

Trovato cadavere senza testa sull’Appennino forlivese

È il corpo di un agricoltore di 55 anni del luogo

Di Redazione |

Un grosso casolare di due piani immerso tra i boschi dell’Appennino forlivese, in una zona piuttosto isolata, accanto a un dirupo e raggiungibile tramite strade sterrate. È questa l’ambientazione del giallo che da mercoledì sera tiene impegnati i carabinieri di Meldola (Forlì-Cesena). È qui che la notte scorsa è stato trovato un cadavere senza testa, una scoperta macabra, una morte misteriosa ancora tutta da decifrare. Il corpo però ha almeno un nome, quello di Franco Severi, agricoltore di 55 anni, che abitava proprio nel casolare poco lontano dal luogo del ritrovamento, un dirupo a Cà Seggio di Civitella di Romagna. Al momento, nonostante si sia battuta tutta l’impervia zona, non sarebbe stata ritrovata la testa della vittima. Per gli investigatori si tratta senza alcun dubbio di omicidio. 

Inizialmente si è valutata l’ipotesi di un incidente sul lavoro ma nessun mezzo agricolo è stato trovato vicino al cadavere. A una prima sommaria ricognizione sul corpo dell’uomo, eseguita dal medico legale, la morte risalirebbe a 24-48 prima del ritrovamento. E a quanto si apprende la testa sarebbe stata staccata dal corpo con un taglio netto, elemento che esclude l'intervento di animali che avrebbero potuto infierire sul cadavere. A coordinare le indagini sul luogo del ritrovamento la pm di turno, Federica Messina. La scoperta raccapricciante, intorno alle 21.30 di mercoledì, è stata fatta da un amico di Franco Severi, descritto da chi lo conosceva come un uomo solitario, dal carattere scontroso, che viveva quasi come un eremita, nonostante avesse sei fratelli. L'amico era alcuni giorni che non riusciva a sentirlo per telefono e inoltre il 55enne non si era presentato a un appuntamento. Così si è diretto al casolare, ha provato a bussare alla porta, ha chiamato a gran voce Severi, ma niente. L’uomo però, conoscendo forse la zona, pare abbia notato dell’erba smossa vicino a un profondo dirupo e a questo punto si è avvicinato al crepaccio, per poi scoprire a circa metà della ripida discesa il corpo senza vita del 55enne, bloccato dai rovi. Sul posto, oltre ai carabinieri sono arrivati anche il personale sanitario del 118 e i vigili del fuoco. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire come sono andate le cose, scandagliando la vita di Severi, i suoi rapporti e le sue abitudini. 

A quanto si apprende dalle poche informazioni che circolano, pare che il corpo di Severi potrebbe essere stato gettato nel dirupo successivamente alla sua morte, tesi che sarebbe avvalorata dalla mancanza di sangue rappreso accanto al cadavere. Ma non ci sono certezze su come il 55enne sia morto. Per questo sarà essenziale l’autopsia, già disposta dal magistrato. Gli investigatori nel tardo pomeriggio si sono riuniti per mettere insieme tutti gli elementi raccolti ma almeno fino ad ora le indagini per risolvere il giallo sembrano in salita.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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