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Ucraina, triplicato il flusso di profughi giunti in Italia e altri sono attesi

«I numeri sono elevatissimi, ma siamo pronti», ha assicurato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, da Bruxelles, dove ha partecipato al Consiglio Gai che ha approvato la direttiva europea sulla protezione temporanea per chi scappa dall’Ucraina

Di Redazione |

Alla mezzanotte di martedì erano 3.840. Alle 8 di oggi sono diventati 6.680 gli ucraini in fuga dalla guerra arrivati in Italia dall’inizio dell’invasione. Tremila in un giorno oggi, dopo viaggi di 20 ore su camion, van, pullman, auto, attraverso il valico di Trieste. Il flusso è triplicato, si intensifica di ora in ora e raggiungerà livelli imponenti, viste le previsioni di 7-8 milioni di profughi causati dall’aggressione russa.

Per dare l’idea, si pensi che quest’estate con l’evacuazione da Kabul giunsero a Roma 5mila afghani. «I numeri sono elevatissimi, ma siamo pronti», ha assicurato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, da Bruxelles, dove ha partecipato al Consiglio Gai che ha approvato la direttiva europea sulla protezione temporanea per chi scappa dall’Ucraina. Si muove il ministero, ma anche Regioni, Comuni, imprese, ong, industriali e tante famiglie si sono mobilitate per l’accoglienza. Mentre Mosca e Kiev trovano l’accordo su un temporaneo cessate il fuoco per consentire l’apertura di corridoi umanitari, al Viminale si susseguono riunioni per mettere a punto la macchina dell’accoglienza, con la ricerca di strutture, come ad esempio Covid hotel, ostelli, alloggi privati. Una circolare ha sottolineato ai prefetti in particolare «l'urgenza di assicurare la disponibilità di soluzioni di accoglienza, che tengano conto della peculiarità dei cittadini in ingresso (prevalentemente donne e bambini)». Già, perchè il grosso degli uomini non può lasciare il Paese, ma deve restare a combattere. A fuggire sono così per la grande maggioranza donne e bambini: sui 6.680 giunti in Italia le prime sono 3.286 e i secondi 2.518. Le destinazioni preferite sono le grandi città: Roma, Milano, Bologna e Napoli. Dove vive il grosso della comunità ucraina della penisola (240mila persone). In molti si sono ricongiunti a parenti che lavoravano nella penisola. Ma presto si dovrà ricorrere alle soluzioni indicate dal decreto legge di venerdì scorso: 5mila nuovi posti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e e 3mila nel Ssi stema di accoglienza ed integrazione (Sai). E’ stata estesa inoltre ai profughi ucraini la riserva di posti (complessivamente 5.000) del Sai già prevista per gli afghani evacuati la scorsa estate. 

«L'Italia – ha detto Lamorgese – è abituata a gestire situazioni anche emergenziali, con la rete delle prefetture, il mondo dell’associazionismo, i comuni, faremo fronte a tutte le necessità che si presenteranno». La Lombardia si prepara così ad accogliere fino a 100mila persone. «Dovremo prepararci – osserva il sindaco di MiIano, Giuseppe Sala – ad un’accoglienza massiva e probabilmente con tanti minori con grandi disagi di varia natura. Il punto è fare un censimento di tutte le strutture». La Caritas Ambrosiana ha finora raccolto dal territorio 150 disponibilità – numero in grande crescita negli ultimi giorni – per dare vita a una rete di accoglienze diffuse in appartamenti, spazi parrocchiali, locali appartenenti a istituti religiosi o a privati cittadini. 

A Roma è attiva da oggi una task force del Comune per la gestione dell’emergenza Ucraina ed il telefono della sede operativa è già in fibrillazione: 30 chiamate in poche ore da parte di cittadini che offrono accoglienza e aiuti. In Campania la Regione ha messo a disposizione come hub di prima accoglienza il 'Covid residencè dell’Ospedale del Mare, con 168 posti immediatamente disponibili. Successivamente per chi ne avrà bisogno sarà organizzato il trasferimento nei Cas del Comune di Napoli, da altri comuni metropolitani o da enti/associazioni religiosi e di solidarietà. Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, ha rivolto un appello agli associati affinchè segnalino la disponibilità di appartamenti da destinare temporaneamente ai profughi.   Il Gimbe lancia intanto l’allarme sulla scarsa copertura contro il Covid di chi arriva: il 64% degli ucraini, infatti, non è vaccinato. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri annuncia una circolare per prevedere il tampone e possibilità di vaccinazione ai profughi. «Ma non ci sarà nessun obbligo di super green pass», sottolinea.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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