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Wartsila: ex ad, governi si parlino e lo Stato intervenga

Razeto sabato al corteo in dissenso con la multinazionale

Di Redazione |

TRIESTE, 05 SET – Dialogo intergovernativo tra Italia e Finlandia e intervento del Governo attraverso Cassa Depositi e Prestiti “per provare a realizzare qualcosa di nuovo nell’ambito delle filiera della meccanica”, con la consapevolezza che “i finlandesi forse andranno via” e quei motori, “senza brevetti, difficilmente si produrranno ancora qui. Ma la partita non è ancora persa”. A parlare è l’ex numero uno di Wärtsilä Italia, Sergio Razeto, presente al corteo sabato, e che oggi ha rilasciato una intervista a Il Piccolo. “Tra qualche anno potrebbe chiudere tutto. Si provi ad attivare Cassa Depositi e Prestiti” insiste, “rilevando i capannoni, mantenendo le altissime competenze, dalla progettazione alla esecuzione”. Per Razeto, ex vicepresidente di Wärtsilä Italia, poi presidente e a.d., e vice presidente divisione Motoristica del gruppo, la partecipazione della città al corteo “è stata inaspettata e importante. Caso unico. Questa vertenza supera i confini regionali”. Confessa al Piccolo di non essere “troppo ottimista, ma la compattezza aiuta, così come i tentativi in sede regionale e nazionale: difficilmente si potranno cambiare i piani del management finlandese, ma li si potrà forse portare a ritrattare, allungando i tempi”. Certo, “i motori Wartsila sono i migliori; gli unici competitor sono i tedeschi di Man”. Fincantieri potrebbe farne a meno? “Dipende dall’armatore della nave: se a Fincantieri chiedono il top di gamma, potrebbe avere difficoltà a farne a meno”.

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