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Obbligo vaccinale, la corte Costituzionale rinvia a domani al decisione sul ricorso del Veneto

Di Redazione |

ROMA – “A seguito del protrarsi fino al pomeriggio inoltrato dell’udienza pubblica, la Corte costituzionale ha rinviato a domani mattina la discussione in camera di consiglio delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Regione Veneto sulla legge ‘Disposizioni in materia di prevenzione vaccinalè”. Lo rende noto la Consulta che oggi era riunita per decidere sul ricorso presentato dalla Regione Veneto. Circa 150 persone  tra cui molti genitori provenienti da diverse parti d’Italia, hanno assistito  all’udienza pubblica sui vaccini in Corte Costituzionale prima della Camera di Consiglio rinviata a domani. «Non siamo contro i vaccini. Siamo per la libertà di scelta», ha spiegato uno di loro. La gran parte ha seguito  i lavori dallo schermo nella sala convegni del palazzo della Consulta. Applausi sono scattati in più occasione durante gli interventi dei legali che rappresentano la Regione Veneto che ha impugnato la legge.

La giudice relatrice della causa sui vaccini in Corte Costituzionale, Marta Cartabia, ha voluto al termine dell’esposizione della questione porre alcune domande agli avvocati delle parti e invitarle ad alcune riflessioni.

Una delle domande in particolare è stata posta alla Regione Veneto. «La Regione – ha detto Cartabia – da un lato dice di non voler mettere in discussione i vaccini, dall’altro poi si diffonde in valutazioni medico scientifiche» che si traducono «in un tipo di critica che finisce per investire non solo l’obbligo vaccinale, ma anche i vaccini in sé per sé. Se una vaccinazione è considerata nociva, perché poi offrirla nelle prestazioni ai cittadini?».

«Tutte le vaccinazioni elencate nel decreto erano già previste – ha sottolineato inoltre la giudice – nei piani vaccinali. Chiedo quindi di fare una riflessione sul cambio di indirizzo del legislatore sull’obbligatorietà», cioè sulle motivazioni che lo hanno spinto a farlo. Inoltre «alcune delle misure previste nel decreto sono state rimodulate nella legge di conversione. Tra queste, c’è stata l’introduzione di un colloquio con i genitori. Invito le parti a considerare queste modifiche, a partire dal fatto che due vaccini che inizialmente erano obbligatori non lo sono più».

«In Italia non è mai accaduto che l’obbligo vaccinale fosse introdotto per decreto» ha invece detto dal canto suo  Luca Antonini, uno dei legali della Regione Veneto nell’udienza sui vaccini in Corte Costituzionale. Il ricorso alla decretazione d’urgenza è uno dei motivi di ricorso della Regione sulla norma sull’obbligo vaccinale. «La necessità e urgenza – ha sostenuto Antonini – può essere utilizzata per singoli vaccini, non per tutto il pacchetto» e se è stata utilizzata a partire dal diffondersi dei casi di morbillo- «4.500 nel 2017 – ha detto il legale – questi erano poi scesi a 36 quando il decreto è diventato operativo». «La Regione Veneto – ha aggiunto Antonini – non è contro I vaccini, ma procede tramite consenso informato». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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