Papa, il giovane Acutis tra i nuovi santi che Prevost dovrà canonizzare
La cerimonia per il 15enne morto per una leucemia, era stata sospesa non appena era stato dato l'annuncio della morte del pontefice argentino
Neo Papa
Se non il primo, sicuramente la canonizzazione del beato Carlo Acutis sarà uno degli appuntamenti più importanti del nuovo Pontefice. Snodo importante di questo Giubileo che conterà ben due Papi è proprio l'evento per Acutis, il santo ragazzino e della generazione Z.
Con la cerimonia di canonizzazione del nuovo santo la Chiesa intende promuovere il culto tra i più giovani: Acutis morì a quindici anni nel 2006 per una leucemia fulminante ed è proposto come il primo santo millennial, appassionato di internet e informatica, innamorato dell’eucaristia, e canonizzato a tempo record. La canonizzazione fu congelata proprio per la morte di Papa Francesco e per l’evento si sono già prenotati in 120mila fedeli. La cerimonia era stata sospesa, non appena è stato dato l'annuncio della morte del pontefice argentino. Da calendario, avrebbe dovuto tenersi domenica 27 aprile. Ora date utili potrebbero essere già domenica 18 maggio o quella successiva, il 25 maggio. Sarà un test interessante per il nuovo Papa, il suo primo bagno tra la folla tra i giovani che, complice il Giubileo degli adolescenti, sono anche quelli che con più forza hanno dato l’ultimo saluto a Francesco.
Non solo Carlo Acutis comunque: ci sono altri nuovi santi che dopo la morte di Papa Francesco dovranno aspettare il prossimo Pontefice per la canonizzazione. Accanto allo studente quindicenne lombardo sepolto nel Santuario della Spogliazione di Assisi, c'è il torinese Pier Giorgio Frassati che doveva essere proclamato santo il 3 agosto 2025, al termine del Giubileo dei Giovani a Roma il 28 luglio. Era stato poi convocato un concistoro per la canonizzazione del beato Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, fedele laico, nato a Isnotú (Venezuela) il 26 ottobre 1864 e morto a Caracas (Venezuela) il 29 giugno 1919, e del beato Bartolo Longo, fedele laico, nato a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841 e morto a Pompei (Napoli). Curiosità: c'è solo un precedente nella storia in cui un Papa apre la porta santa e un altro la chiude. Bisogna risalire al Giubileo del 1700: ad aprire la porta santa fu Innocenzo XII, che però morì il 27 settembre. Toccò quindi al nuovo Papa, Clemente XI, eletto a novembre, chiudere l’anno Santo.
Sembra un identikit con riferimenti indiretti anche alla necessità che il futuro Papa porti saldamente avanti l’Anno Santo e i suoi tanti eventi collegati tra cui spicca la canonizzazione del beato Carlo Acutis, quello che si è potuto leggere nel comunicato diramato dalla sala stampa vaticana, al termine della quinta Congregazione generale: «Gli interventi hanno affrontato temi di particolare rilevanza per il futuro della Chiesa: il rapporto con il mondo contemporaneo e alcune delle sfide che si evidenziano, l’evangelizzazione, il rapporto con le altre fedi, la questione degli abusi. E si è parlato delle qualità che il nuovo Pontefice dovrà possedere per rispondere efficacemente a tali sfide». La consapevolezza che una volta concluso il Conclave ci sono appuntamenti urgenti sulla cui sospensione il Papa dovrà decidere, presumibilmente mantenendo molti di questi, per celebrarli in prima persona, è forte tra i 180 che si vanno radunando nell’aula nuova del Sinodo e che aumentano di giorno in giorno tra elettori e non elettori.