Scuola, previste 54mila assunzioni: Valditara esulta, per i sindacati resta il precariato
Le assunzioni fanno seguito al concorso bandito nel 2024
Il prossimo anno scolastico la scuola potrà contare sull'assunzione di oltre 54mila docenti nelle scuole statali di tutti i gradi, dei quali 13.860 di sostegno e 6.022 docenti di religione, in seguito al concorso bandito del 2024. «E' un numero record», afferma soddisfatto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. «Abbiamo dedicato particolare attenzione alla continuità didattica per il sostegno, consapevoli dell’importanza che essa riveste per i ragazzi più fragili. Sull'insegnamento della religione cattolica, stiamo realizzando la più importante immissione in ruolo degli ultimi venti anni», aggiunge.
«L'attenzione del Governo per il miglioramento della scuola si dimostra con azioni efficaci e concrete», rincara Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito.
Ma i sindacati non sono completamente sulla stessa linea: i precari continueranno ad essere oltre 250 mila, dicono. «Sono poco più di 48mila immissioni in ruolo, a fronte di oltre 90mila posti liberi in organico di diritto tra docenti, educatori e Ata. A questo si aggiungono i circa 160mila posti autorizzati in organico di fatto, che continueranno a essere coperti da precari, e i contratti di supplenza che il prossimo anno scolastico, così come per il precedente, saranno oltre 250mila», fa notare la Flc Cgil. «Sulle assunzioni di educatori e personale Ata, che rappresentano oltre un terzo degli operatori scolastici, un silenzio eloquente», osserva la Federazione Lavoratori della Conoscenza CCgil.
Per Giuseppe D’Aprile, segretario Uil Scuola, le assunzioni "rappresentano certamente un segnale positivo, ma non bastano ad affrontare in modo strutturale la questione precariato". E snocciola alcuni numeri secondo i quali il precariato scolastico è più che raddoppiato dal 2015 a oggi, passando da 126.679 a quasi 286.000 contratti a termine. «È evidente che non ci troviamo di fronte a una fase transitoria, ma a un sistema che ha fatto del precariato una regola», afferma D’Aprile. Sulla stessa linea la Cisl Scuola di Ivana Barbacci. «Difficile accettare la logica di un ennesimo concorso, quando si prevede la costituzione, nel 2026, degli elenchi regionali degli idonei, come stabilito solo un mese fa dal decreto-legge scuola. Ci viene fatto osservare - osserva la dirigente sindacale - che questo concorso è una scelta obbligata, imposta dalle regole del Pnrr: noi ci auguriamo che si possa quanto prima chiudere la stagione assurda dei concorsi a raffica, per passare a un reclutamento a due canali che rivendichiamo già dal 2015».