Sicurezza sul lavoro, al via la patente a punti nei cantieri: ecco come funziona e cosa fare per ottenerla
Si parte con 30 crediti che possono essere incrementati senza incidenti o con certificazioni di sicurezza ma che possono anche essere decurtati fino a portare alla chiusura dell'attività per 12 mesi
Come previsto, è partita oggi la prima fase di applicazione della patente a crediti, strumento di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. La ricezione delle domande di rilascio della patente è cominciata a mezzanotte sulla piattaforma gestita dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, secondo le indicazioni della circolare INL del 23.9.2024 n. 4. Da oggi quindi può essere presentata la domanda e in attesa potrà essere inviata una autocertificazione sui requisiti necessari. Alle 12 di oggi erano state già acquisite 160.593 autocertificazioni tramite PEC. Alle ore 12 di oggi, il portale dei servizi aveva emesso 3.797 patenti, altre 895 risultavano salvate in bozza ed erano arrivate altre 17.074 autocertificazioni.
Le operazioni di “accompagnamento” dei potenziali titolari di patente a crediti si stanno quindi svolgendo con regolarità, secondo le modalità e i tempi prestabiliti. E’ quanto si legge in una nota congiunta Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Ispettorato del Lavoro.
Ma occhio: questo meccanismo introdotto per evitare che tutte le società ricorrano contemporaneamente alla piattaforma per la richiesta, durerà poco. La domanda va comunque presentata entro il 31 ottobre di quest'anno: senza questa richiesta non si potrà operare nei cantieri e bisognerà fermare l'attività a partire dal primo novembre.
Il punteggio
La patente dei cantieri - che tecnicamente riguarda quelli temporanei e mobili, tra i quali rientrano anche quelli per attività di costruzione, manutenzione, demolizione e altre operazioni edili - partirà con un punteggio di 30 punti, che possono essere incrementati senza incidenti o con certificazioni di sicurezza ma che possono anche essere decurtati fino a portare alla chiusura dell'attività per 12 mesi.
Il primo passo è il rispetto dei requisiti per il rilascio del documento, che è in formato digitale. Sarà necessario avere: l'iscrizione alla camera di commercio, l'adempimento degli obblighi formativi; il possesso del documento unico di regolarità contributiva (Durc) in corso di validità, il possesso del documento di valutazione dei rischi; il possesso della certificazione di regolarità fiscale; avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Non tutti i requisiti citati sono richiesti a tutte le categorie di soggetti interessati ma solo quelli previsti dalla normativa per ogni categoria. Ad esempio gli obblighi formativi in capo ai lavoratori autonomi sono obbligatori solo in caso di utilizzo di attrezzature per le quali sia richiesta una specifica formazione.
Per ottenere la patente è rilasciata in formato digitale accedendo al portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro attraverso Spid personale o Cie, la carta d'identità elettronica. La patente viene revocata in caso di dichiarazione non veritiera sulla sussistenza di uno o più requisiti. Si può richiedere una nuova patente dopo 12 mesi.
In caso di incidenti
La patente può essere sospesa a fronte di incidenti mortali o di infortuni gravi che comportino l'inabilità permanente del lavoratore fino a 12 mesi. "La durata della sospensione della patente, comunque non superiore a 12 mesi, si legge nel decreto del ministero del Lavoro - è determinata tenendo conto della gravità degli infortuni nonché della gravità della violazione in materia di salute e sicurezza e delle eventuali recidive". Ci deve essere però una responsabilità diretta almeno a titolo di colpa grave del datore di lavoro o del suo delegato.
Al rilascio della patente è attribuito un punteggio di 30 crediti ma il punteggio può essere aumentato fino a una soglia massima di 100 crediti. L'aumento è determinato a fronte della storicità dell'azienda (fino a 10), della mancanza di provvedimenti di decurtazione del punteggio (fino a 20), per investimenti in formazione sulla salute e sicurezza e certificazioni in questo ambito (fino a 40).
Ma i punti, ovviamente, possono anche calare. Dieci crediti vengono persi per violazioni gravi come la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi o del Piano di emergenza; sette per esposizione a rischi significativi come esplosioni o crolli; cinque per impiego di lavoratori non regolarmente assunti; fino ad arrivare a dieci o 15 crediti persi nel caso di infortuni più o meno gravi e 20 per decesso di un lavoratore causato da responsabilità dell’impresa.
La perdita totale dei punti può comportare sanzioni come la sospensione dell’attività o l’esclusione da gare d’appalto. Ma è possibile recuperare fino a 15 crediti partecipando a corsi di formazione specifici. Le imprese devono mantenere un saldo minimo di 15 crediti per operare nei cantieri, altrimenti rischiano sanzioni amministrative tra 6 mila e 12 mila euro. Ma le imprese in corso di un contratto di appalto o subappalto possono completare i lavori anche se subiscono decurtazioni.
Le imprese del settore edile sono 832mila. Secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre quasi il 40% (oltre 320mila) delle attività interessate a richiedere la patente a crediti, è costituito da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Il 54,9% del totale è composto da imprese individuali (457mila), il 32,9% da società di capitali (circa 274mila) e il 9,3% da società di persone (poco più di 77.300).