Sindaco piccolo Comune a Mattarella, salvi nostra scuola

Di Redazione / 29 Aprile 2022

BORGO PACE, 29 APR – “Presidente Mattarella, salvi
la nostra scuola elementare e anche la dignità dei piccoli
Comuni, i cui abitanti vengono considerati come cittadini di
serie B”. E’ l’appello accorato di Romina Pierantoni, sindaco di
Borgo Pace, un paese di meno di 500 abitanti in provincia di
Pesaro Urbino. A Borgo Pace, spiega una nota del Comune, ci sono
due pluriclassi per un totale di 21 bambini. La direzione
generale dell’Ufficio scolastico regionale dice che i 3 bambini
borgopacesi iscritti alla prima elementare servono a autorizzare
la classe prima del paese vicino di Mercatello sul Metauro, dove
gli iscritti sono 14, “dicendo che il numero minimo per formare
una classe è di 15 alunni”. Impostazione contestata
dall’amministrazione comunale, che sottolinea anche la lunghezza
del tragitto (“22 km al giorno”) che i bambini dovranno
percorrere per andare nell’altro Comune. “Egregio Presidente
accolga il mio grido di disperazione: non ce la faccio più a
combattere – ha scritto il sindaco Pierantoni a Mattarella -.
Oggi più che mai la nostra missione di sindaci è quella di
combattenti. Presenti e attivi per le nostre comunità e per il
nostro territorio a fianco di quello Stato che a volte non solo
sentiamo lontano ma percepiamo come maggior avversario! Lei può
salvarci. Può riportare dalle parole ai fatti la questione
dell’importanza della scuola nei piccoli Comuni, il valore delle
aree interne! Per noi il futuro è nero, o peggio, non esiste”.
“Si fa un gran parlare di piccoli Comuni e di puntare sui borghi
ma alle parole seguono scelte contrarie – seguita Pierantoni -.
Si stanno minando le basi del vivere nei piccoli borghi:
arrivare in pochi anni alla chiusura della scuola vuol dire
privare un Comune della sua identità, delle sue radici e dello
slancio verso il futuro. A Borgo Pace da più di quarant’anni c’è
una pluriclasse che accoglie tutti i bambini: come posso pensare
di far sopravvivere il mio piccolo Comune se portano via la
scuola? Come possiamo avere appeal per chi vuole trasferirsi
qui? È arrivato il momento che le decisione vengano prese da chi
conosce davvero i territori e non da chi, dietro una scrivania,
guarda solo i freddi numeri”.

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