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Telemarketing ingannevole: da domani scatta il blocco delle telefonate da finti numeri italiani

Nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro Pubblico delle Opposizioni, ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle 5 alle 8 chiamate commerciali

18 Agosto 2025, 14:08

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Da domani 19 agosto cambiano le regole del telemarketing: scatta il blocco per le telefonate che utilizzano finte numerazioni nazionali, secondo le nuove regole dettate dall’Autorità per le telecomunicazioni. Non ci saranno più "telefonate selvagge" ad ogni ora del giorno e della notte per, ad esempio, cambiare fornitore della luce? Sembra una pia illusione. Almeno a sentire le associazioni di consumatori italiani.

Quindi bisognerà abituarsi a sentire: «Buongiorno, la centralina vicino casa sua è andata a fuoco e deve fare il cambio di operatore per il wi fi. Può aspettare sei mesi oppure viene un nostro incaricato e con appena 10 euro risolviamo in giornata». Un lavoro "duro" quello degli operatori di call center, spesso, almeno stando all’iconografia prevalente, mal pagato e svolto da persone che nella vita ambivano ad altro. Ma che rinforzano le casse delle società con miliardi in contratti, a volte estorti.

Le nuove regole sul telemarketing non fermeranno il fenomeno delle telefonate commerciali, afferma categorico il Codacons, scettico sulla reale efficacia delle misure introdotte dall’Agcom.

Il settore del telemarketing genera un giro d’affari da 3 miliardi di euro annui in Italia, con 2.035 call center attivi e quasi 80.000 addetti - analizza il Codacons - Accanto agli operatori legali, tuttavia, vi è un sommerso di call center ubicati all’estero che operano nella più totale anarchia, violando le norme di settore e la privacy dei cittadini. Al punto che, nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro Pubblico delle Opposizioni, ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle 5 alle 8 telefonate commerciali, che portano a circa 15 miliardi il numero complessivo di chiamate indesiderate registrate in un anno nel nostro Paese. Ma il blocco riguarderà solo i finti numeri fissi italiani, mentre le false numerazioni mobili continueranno a raggiungere gli utenti almeno fino a novembre. Sarà poi ancora possibile falsificare le numerazioni chiamando dall’Italia, e il blocco non si estenderà alle chiamate commerciali che usano prefissi stranieri. Infine, vanno considerate le contromisure che saranno adottate dai call center illegali, i quali utilizzano tecnologie sempre più sofisticate per aggirare blocchi e divieti e colpire gli utenti.

Assoutenti spiega: «il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche». ma la delibera dell’Agcom prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero. Misure che saranno applicate in due passaggi: «il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro» - ricorda il presidente Gabriele Melluso.

Infine Consumerismo no profit invita a firmare la petizione on line per «combattere in modo definitivo il fenomeno e privare di validità i contratti siglati via telefono». E ricorda: «il telemarketing aggressivo produce un danno ai consumatori che supera i 2 miliardi di euro annui solo nel settore di luce e gas». Insomma «una trappola che porta le vittime a spendere mediamente tra il +10% e il 20% sulle bollette di luce e gas rispetto alle normali tariffe di mercato».