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Trasporto aereo, Urso: «Siamo sulla strada giusta per un mercato concorrenziale»

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo voli.

Di Redazione |

«È iniziato un confronto direi molto importante, significativo e costruttivo con tutti gli attori del sistema aereo nel nostro Paese insieme al ministero delle infrastrutture dei trasporti, che servirà anche eventualmente a migliorare il decreto legge in esame in Parlamento». Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo voli.

I possibili miglioramenti riguardano «sia il diritto dei consumatori e soprattutto i più deboli nelle tratte senza alternative di mercato, cioè in Sicilia o durante gli eventi catastrofali» sia «quanto riguarda la possibilità di conferire alle authority competenti maggiori e più significativi poteri per garantire ai consumatori ma anche agli altri attori che agiscono in questo paese la massima trasparenza sulla formazione dei prezzi, sulle risorse che ciascun aeroporto investe per migliorare la sua connettività». «Insomma – conclude Urso – per garantire un mercato davvero più equo che consente a tutti di operare al meglio e sviluppare il traffico nel nostro paese».Il ministro non ha risposto alla richiesta di commentare la richiesta di dimissione al presidente dell’Enac arrivata da Ryanair.

Chi commenta invece la richiesta di dimissione è proprio il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “Sono discussioni che si fanno in sedi istituzionali, specie quando si affronta un decreto del governo ora all’esame del Parlamento. Più volte ho richiamato O’Leary a tenere in profilo più istituzionale. Da amico uno può anche divertirsi ma da presidente dell’autorità del trasporto aereo sentirsi dire da un amministratore delegato un fatto del genere è abbastanza grave. Il mio mandato ogni giorno è a disposizione del governo italiano, sicuramente non mi faccio dire una cosa così grave da un a.d. di una compagnia aerea. Diciamo che il garbo istituzionale è un pò carente”.

Ryanair aveva chiesto al presidente dell’Enac «di assumersi la responsabilità (per il falso rapporto prodotto dall’Enac e presentato al governo italiano sul prezzo dei biglietti aerei) e dimettersi dall’Ente». Una nota della compagnia sottolinea inoltre «i molteplici errori nel rapporto, tra cui false affermazioni su biglietti aerei (inesistenti) da 1.000 euro, false affermazioni su algoritmi inesistenti relativi a telefoni cellulari, geolocalizzazioni o browser Internet e false affermazioni su regimi di oligopolio nel mercato italiano».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA