Ucraina: l’appello di Elena, aiutateci a uscire dall’inferno

Di Redazione / 26 Febbraio 2022

PALERMO, 26 FEB – “Vi prego aiutateci a uscire da
questo inferno. Ero venuta a Kiev con Elisa per portare via da
qui l’altra mia figlia, ma ora siamo bloccate qui e non possiamo
tornare in Italia”. Elena Pastux, la donna ucraina che da
diversi anni vive a Palermo con la figlia Elisa, una disabile di
8 anni costretta in carrozzina, attraverso i social lancia un
appello accorato agli amici che sono in pena per la sorte della
donna e delle sue due figlie.
“A Kiev – ripete Elena – la situazione è davvero tragica.
Stamattina in città i russi hanno bombardato la zona vicino
all’aeroporto. Sentiamo continuamente le sirene d’allarme
suonare e abbiamo paura”. La situazione nella capitale, secondo
il racconto della donna, si sta aggravando con il passare delle
ore. “Siamo andati a comprare qualcosa da mangiare, c’è folla
ovunque. Negozi e farmacie sono prese d’assalto. Ci sono
macchine in coda davanti ai distributori di carburante. E per
strada si vede tanta gente con le valigie che cerca di
scappare”.
Elena e le sue figlie, Elisa, la bimba di 8 anni che
frequenta la scuola elementare Perez – Calcutta a Palermo, e
Litiia, che ha 23 anni e studia in Ucraina, vorrebbero lasciare
la città ma l’aeroporto è chiuso e i treni non partono. Avevano
un biglietto aereo per Roma con partenza il 3 marzo ma la guerra
le ha bloccate. “Le valigie sono pronte – spiega la donna – e
stiamo cercando il modo di raggiungere la frontiera con
l’Ungheria da dove speriamo di prendere un aereo per l’Italia,
ma al momento non sappiamo come fare. Abbiamo contattato
l’ambasciata italiana a Kiev ma ci hanno detto che non possono
aiutarci, consigliandoci per ora di restare a casa”.
Intanto la guerra continua e i bombardamenti non si fermano.
“Pochi minuti fa – scrive – ho sentito un’esplosione. Io e le
mie figlie ci troviamo in un appartamento all’ottavo piano ed
Elisa è su una carrozzina. Se la situazione dovesse precipitare
dobbiamo scappare e raggiungere il rifugio antiaereo, ma con lei
in queste condizioni diventa tutto più difficile. Vi prego
aiutateci a uscire da questo inferno e a rientrare in Italia”.

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