Ucraina:in tanti in piazza a Reggio Calabria,”lasciati soli”

Di Redazione / 26 Febbraio 2022

CATANZARO, 26 FEB – Riecheggia forte anche dalla
Calabria il No alla guerra in Ucraina. In piazza a Reggio, circa
500 persone, in rappresentanza delle sigle sindacali unitarie,
Cgil, Cisl e Uil, del sindacato Sul, di Auser e Libera, assieme
a rappresentanti di partiti, movimenti e associazioni, si sono
ritrovate per manifestare contro un conflitto definito
“spietato, inaccettabile sotto qualsiasi profilo geopolitico, e
motivato solo dalla volontà della Russia di allargare il suo
campo di influenza verso Ovest, verso l’Europa, che con la Nato
rappresenterebbe una minaccia alla sua sicurezza interna”.
In piazza Italia, nel centro della città, c’era una numerosa
comunità ucraina. Molte le bandiere blu e gialle che, in
maggioranza donne, impegnate in città nell’assistenza agli
anziani come badanti, sventolato durante la manifestazione. Sui
loro visi la preoccupazione per i figli, i familiari, gli amici,
che hanno lasciato in patria, ora in balia di incursioni aeree e
da terra dell’esercito russo. Lyudmilla, originaria di Kiev, con
gli occhi rossi per le lacrime di queste ore, parla di genocidio
in atto. Non nomina mai Putin o i russi. “Questi mostri –
afferma – come hanno potuto colpire un edificio di 25 piani dove
risiedono persone innocenti, donne e bambini. Io pretendo che
tutti i Paesi del mondo che si definiscono democratici
intervengano. Siamo stati lasciati soli. Nemmeno l’Onu,
nonostante le nostre ripetute richieste ci ha mai ascoltato
Chernobyl, sapete cos’è Chernobyl, è adesso è nelle mani di
questo mostro, come potete dormire tranquilli?”.
Accanto a lei Tatiana espone una bandiera dell’Ucraina. Dei suoi
familiari dice: “Sono vivi, per adesso. Ma vivono in grande
pericolo e io sono molto, molto preoccupata”. Un’altra donna, in
lacrime chiede donazioni di materiale sanitario di primo
soccorso: “Abbiamo bisogno di cotone, garze, fasce, tutto quello
che è utile ed indispensabile in questo momento, da far
pervenire alla Croce Rossa di Kiev. “Siete madri, siete tutte
madri, qui oggi, ascoltateci!”.
Dicono di apprezzare le manifestazioni e la vicinanza degli
italiani, ma chiedono un aiuto concreto, e soprattutto che il
loro paese non sia abbandonato al suo destino.

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