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Ultras ucciso: teste in Aula, ‘ho visto la pistola alla testa’

Il racconto degli ultimi istanti di vita di Fabrizio Piscitelli

Di Redazione |

ROMA, 08 GIU – “Era tranquillissimo. Ci siamo seduti sulla panchina con le spalle al parco. Ad un certo punto ho sentito tre passi che si avvicinano da dietro, di una persona che corre, e ho visto la pistola alla testa di Fabrizio. Poi il colpo esploso, un solo colpo. Mi è caduto il mondo addosso, nessuno si aspettava una cosa del genere”. È quanto raccontato in aula da Eliobe Creagh Gomez, ricostruendo gli ultimi istanti di vita di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ucciso in un parco a Roma il 7 agosto del 2019. Gomez, autista di Piscitelli, è stato sentito come testimone nel processo a carico di Raul Esteban Calderon, il killer di origini argentine. Nel ricostruire quanto avvenuto nel parco degli Acquedotti, il testimone ha aggiunto di “avere visto Fabrizio accasciarsi, mi sono alzato, ho visto una persona che correva con la pistola in mano”.

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