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Bosio “Niente come lo sport é capace di educare e aggregare”
Il presidente del CSI: “La nostra mission é mantenere quanto fatto in questi 80 anni di storia” ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo piú importante per il prossimo quadriennio, che potrebbe sembrare minimo, é mantenere quello che abbiamo fatto in questi 80 anni di storia, rilanciando il CSI per il futuro, continuando a svolgere quel servizio che abbiamo reso alle parrocchie, agli oratori, alla comunitá a cui ci rivolgiamo, ma soprattutto ai piú giovani, ai ragazzi che hanno fatto attivitá col CSI negli anni. Abbiamo l’ambizione di pensare di continuare a fare questo servizio, attualizzandolo naturalmente nel tempo in cui viviamo”. Vittorio Bosio, presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, ha le idee chiare sulla sua mission, avendo da poco ottenuto il terzo mandato alla guida del CSI. Quanto sia importante una visione cristiana dello sport e dell’uomo per formare quelli che saranno i dirigenti del futuro é presto detto: “Lo sport é uno strumento bellissimo che aggrega tutti e serve soprattutto per dare una visione dell’uomo, che é anche cristiano, e proprio perchê tale capace di accogliere tutti – sottolinea Bosio in un’intervista nella sede romana dell’Italpress – Credo che lo sport sia ancora oggi uno strumento di educazione e di aggregazione che per i ragazzi non ha paragone. Anzi, forse non c’é uno strumento cosí bello come lo sport”. Si dice che spesso che nello sport c’é sempre piú business e meno umanitá: “Sono convinto che i valori autentici esistono ancora nello sport di base – prosegue il numero uno del CSI – Le nostre societá sportive di base non pensano sicuramente al business ma al bene dei ragazzi a cui si rivolgono. Chiaramente lo sport é percepito da tutti come quello che vediamo in televisione e siamo tutti tifosi, peró credo che ci sia uno sport che vada sostenuto e difeso, che é quello che non ha visibilitá ma che sul territorio fa tutto il possibile per il bene dei ragazzi e dei cittadini. Se é abbastanza sostenuto? Sostenuto é una parola grossa… Devo dire che c’é una sensibilitá che negli ultimi anni si é sviluppata anche nelle istituzioni, perchê tante volte si é portati a generalizzare, a dire che non abbiamo tanto. Si potrebbe fare molto meglio, perchê con poco di quello che si investe sui grandi eventi lo sport di base riuscirebbe a ottenere tantissimo rispetto al sostegno dei ragazzi. Peró siamo, secondo me, sulla strada giusta. Il ministero, Sport e Salute e lo stesso Coni hanno intrapreso una strada che é quella di comprendere che senza una base larga alla fine non ci sarebbero neanche i campioni. Serve una base per avere poi anche lo sport di vertice che seguiamo tutti e che naturalmente apprezziamo”. Il CSI ha giá dato appuntamento a sabato 4 ottobre: sembra una data lontana, invece é giá scattato il countdown verso una ricorrenza speciale. “Sará una ricorrenza molto speciale perchê festeggeremo gli 80 anni, un’etá importante per la vita di una persona, figuriamoci per quella di un’associazione che ha visto passare migliaia di ragazzi, di giovani, di adulti e di dirigenti. Faremo una festa, una rievocazione dei tempi che ci sono ma anche di quella che é stata la nostra storia, riconoscendo le tante persone che si sono impegnate e il bene che hanno fatto. E riconoscendo che lo sport ha bisogno di persone che hanno il cuore e che si mettono a disposizione per il bene e la crescita dei nostri giovani. In Italia ce ne sono tante di persone cosí, che lavorano per lo sport di base: magari non sono cosí visibili – conclude Bosio – ma sono capaci di dare la propria disponibilitá per il bene degli altri”. – Foto Italpress – (ITALPRESS). mc/red 10-Apr-25 18:25