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Covid, causa lockdown le imprese culturali milanesi hanno perso 33,8 mln
MILANO (ITALPRESS) – L’impatto del lockdown sulle imprese culturali milanesi é stato significativo: il 99% degli operatori ha dovuto spostare o riprogrammare l’attivitá giá definita. Il 63,5% dichiara di avere servizi accessori che si sono interrotti. In valore assoluto, tenendo conto delle spese di mantenimento sostenute a fronte di incassi nulli per chiusura e dell’entitá dei danni dichiarati, la perdita ammonta a 33,8 milioni di euro, che rappresenta peró una sottostima considerando che i danni dichiarati si riferiscono a solo 6 mesi e non tengono conto del lockdown autunnale/invernale. E’ quanto emerge dai risultati della ricerca della Direzione Studi e Ricerche e del Desk Media e Cultura di Intesa Sanpaolo realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, che ha messo a disposizione dati relativi a 367 operatori culturali milanesi che hanno partecipato ai bandi del Piano Cultura, predisposto per supportare le imprese in difficoltá a causa della pandemia. I dati forniti hanno offerto una occasione per un’analisi sulle imprese culturali della cittá. Ne emerge un tessuto culturale dinamico e caratterizzato da forte eterogeneitá in termini di specializzazione (dalla produzione in proprio di spettacoli ed eventi, alla valorizzazione, alla fornitura di servizi) e attivo in tutti gli ambiti culturali (teatro, cinema, musica, danza, arti visive, letteratura, scienza, sport…). I soggetti che hanno fatto domanda per i bandi sono prevalentemente di piccole dimensioni (due terzi dichiara un fatturato inferiore a 200mila euro) e sono localizzati in quasi tutto il territorio comunale, con una prevalenza nel centro cittá ma con una buona presenza anche nelle zone piú periferiche. Da sottolineare l’attenzione ai temi sociali: il 36% dichiara di operare in contesti di forte degrado e/o in favore di persone fragili. Nonostante l’impatto significativo del lockdown, emerge peró una forte capacitá di reazione: oltre la metá dei soggetti si é attivata per beneficiare delle misure d’emergenza del Governo e piú dell’80% ha ampliato la propria offerta on-line per far fronte alle chiusure e alle misure di distanziamento imposte per contenere la diffusione del virus. “La crisi dovuta alla pandemia ha avuto un impatto nient’affatto trascurabile su tutte le imprese italiane, e tra queste anche quelle del settore culturale milanese – ha detto Gregorio De Felice, Head of Research e Chief Economist Intesa Sanpaolo -. Dai nostri studi portati avanti da Intesa San Paolo emerge una perdita pari a circa 34 milioni di euro, e questa si riferisce a quanto é giá stato perso, purtroppo non abbiamo ancora una visione certa sulle ripercussioni che la crisi avrá nei prossimi mesi, sebbene prevediamo una ripresa almeno parziale nel 2023. Per la nostra ricerca ci siamo avvalsi anche dei dati messi a disposizione dal Comune di Milano relativi alle domande di sussidio per far fronte ai mancati introiti per la sospensione obbligatoria delle attivitá, mancate vendite, biglietti, spese di mantenimento delle strutture nel periodo da fine gennaio a fine luglio 2020. Ne esce fuori putroppo un impatto di vasta scala ed emerge che ad averne la peggio sono state le realtá imprenditoriali e non piú piccole”. (ITALPRESS). col/fsc/red 22-Nov-21 16:35