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Dal Crea volume sui cambiamenti della risicoltura in Italia ed Europa

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – Come é cambiato il mondo del riso italiano ed europeo negli ultimi 15 anni? E quali sono le sue prospettive di sviluppo? Le risposte sono nel volume realizzato dal CREA – con il suo Centro di Ricerca Difesa e Certificazione -, sponsorizzato da Corteva, importante player del settore e presentato al Festival del giornalismo alimentare, in un momento di confronto sul riso anche piú ampio con stakeholder e giornalisti, alla presenza del sottosegretario delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio. Il volume nasce dall’esigenza di un aggiornamento sullo stato dell’arte delle principali innovazioni nella risicoltura, che negli ultimi 15 anni ha subíto trasformazioni non solo degli aspetti varietali e tecnici, ma anche di quelli commerciali, legislativi e fitopatologici, per poter fornire a tutti gli operatori del settore un quadro organico e completo delle recenti introduzioni nel panorama varietale europeo. Per esempio, vengono censite le 270 le varietá di riso, coltivate in Italia e in altri paesi dell’Unione Europea, iscritte dal 2006 ad oggi al registro Europeo. Partendo dalla storia e dall’evoluzione varietale della risicoltura italiana dagli ultimi decenni del 1800 a oggi, vengono, infatti, illustrate sia le novitá tecniche maggiormente determinanti (ad esempio la comparsa di varietá con tolleranza agli erbicidi e l’introduzione di varietá ibride) sia le trasformazioni della normativa dedicata alle sementi (la certificazione ufficiale e fitosanitaria, la protezione delle novitá vegetali e la gestione e la salvaguardia del patrimonio genetico). Non manca poi un approfondimento sulle avversitá, inquadrate temporalmente nel ciclo colturale del riso, che sono numerose, di varia natura e, in alcuni casi, provenienti da realtá geograficamente distanti e comparse anche a causa dei cambiamenti climatici in corso. La diversificazione varietale ha – inoltre – influenzato le caratteristiche morfologiche e la fisiologia delle nuove accessioni, offrendo ai risicoltori un’ampia possibilitá di scelta in funzione del ciclo della singola varietá e della gestione delle tempistiche della coltura. Nello specifico il miglioramento genetico ha permesso di ottenere cultivar sia con caratteristiche agronomiche particolarmente utili (riduzione della taglia, introduzione di cicli fenologici piú brevi, miglioramento della struttura della pianta, introduzione di particolari resistenze), sia nuove tipologie particolarmente richieste dal mercato. (ITALPRESS). ads/com 27-Set-21 14:17

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