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L’ictus cerebrale prima causa di disabilitá in Italia

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS) – In base agli ultimi aggiornamenti Istat, nel nostro Paese le persone disabili sono piú di tre milioni, pari al 5,2% della popolazione e quelle che convivono con gravi limitazioni sono circa 1,5 milioni. Ben 6 disabili su 10 sono donne e questa differenza di genere appare ancora piú marcata dai 65 anni in su. Sono circa 1 milione in particolare le persone che, dopo essere state colpite da ictus cerebrale, sono sopravvissute con esiti piú o meno invalidanti, rendendo di fatto questa patologia la prima causa di disabilitá in Italia, oltre che la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Il prossimo 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con disabilitá con l’obiettivo di promuoverne il benessere e cercare di garantirne i diritti fondamentali di accesso ai servizi e partecipazione alla vita pubblica della comunitá. L’ictus cerebrale puó provocare paresi degli arti superiori e inferiori, causare problemi neurologici e cognitivi; 1 paziente su 3 soffre di disturbi del linguaggio e di depressione. L’ictus é un tema largamente trattato dal punto di vista della prevenzione e della gestione della fase acuta, mentre sono piú scarse e frammentarie le informazioni sulla fase successiva, quella riabilitativa. La maggior parte dei pazienti, infatti, torna a casa senza ricevere notizie sui possibili sviluppi della patologia o sui percorsi che si possono intraprendere, facendo inevitabilmente aumentare anche il senso di isolamento e di rassegnazione di fronte alle enormi difficoltá da affrontare per cercare di riprendere una vita che sia il piú possibile “normale”, in base alle proprie abilitá. “Il post ictus é una fase molto delicata ma, purtroppo, ancora troppo trascurata – dice il professor Danilo Toni, direttore Unitá Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma e presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale). Le persone colpite da ictus presentano esiti piú o meno invalidanti causati dal danno cerebrale ed é fondamentale che ricevano una corretta informazione sulla fase riabilitativa, in modo da poter, possibilmente, migliorare la propria situazione clinica”. Un’altra conseguenza dell’ictus, che puó svilupparsi settimane, mesi o addirittura dopo anni, é la spasticitá, presente in circa il 19% dei casi 3 mesi dopo l’attacco e dal 17% al 38% ad un anno dall’evento acuto e, purtroppo, é ancora spesso sotto-diagnosticata e sotto-trattata, causando disabilitá gravi per la persona con un impatto fortemente negativo sulla qualitá di vita dei pazienti e dei loro caregiver. Si segnalano, inoltre, servizi territoriali non omogenei e un’assistenza non continuativa, rendendo cosí difficile l’accesso ai percorsi riabilitativi piú adatti a seconda della disabilitá da cui la persona colpita é affetta, poichê l’ictus cerebrale é una malattia che spesso viene ancora considerata ineluttabile dalla famiglia e dalla societá. “La nostra Associazione – spiega Andrea Vianello, neo presidente di A.L.I.Ce. Italia ODV – é particolarmente attenta alla disabilitá e aderisce con forza a quanto indicato nel messaggio dell’Onu che introduce la ricorrenza e la sua tematica nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che impegna a non lasciare nessuno indietro. Il prossimo 3 dicembre, in particolare, abbiamo in programma una diretta facebook sulla nostra pagina (Federazione ALICe Italia) – progetto realizzato grazie alla sponsorizzazione di Ipsen S.p.A. – proprio per sensibilizzare pazienti, familiari e caregiver su questo tema. Da sempre, infatti, siamo impegnati in campagne di informazione per aumentare il livello di consapevolezza sul post ictus e anche sulle possibilitá di ripresa dopo questo evento che puó essere devastante. Una delle ultime iniziative cui abbiamo partecipato insieme alle principali societá di neurologia e di riabilitazione – sottolinea – é la realizzazione del sito www.oltrelaspasticita.it con cui cerchiamo di aiutare le persone a comprendere meglio questa condizione e ad orientarsi nel fondamentale percorso di riabilitazione, fornendo ad esempio una mappatura dei Centri presenti sul territorio”. Istituita dall’ONU nel 1992, la Giornata Internazionale della Disabilitá ha lo scopo di promuovere una piú diffusa e approfondita conoscenza su questa tematica, proponendo un confronto sempre aggiornato a vari livelli affinchê le persone disabili possano essere davvero incluse, in ogni ambito della vita, nella collettivitá, garantendo loro diritti umani, integrazione e pari opportunitá. (ITALPRESS). fsc/com 30-Nov-21 09:42

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