Notizie Locali


SEZIONI
Catania 12°

Sicilia

Concorsi alla Regione, per 200mila candidati il sogno di un posto di lavoro

Partita la riorganizzazione della macchina burocratica: ci sono da coprire 1.024 posti nei Centri per l’impiego, 88 unità amministrative e 46 agenti forestali

Di Giuseppe Bianca |

Alla fine sono quasi 200mila le domande di partecipazione arrivate per i concorsi che la Regione mette in campo per riordinare la macchina amministrativa. All’indomani della chiusura dei termini della presentazione telematica al dipartimento della Funzione pubblica si tirano le prime somme. In palio ci sarà un posto di lavoro per 1024 persone nei centri per l’impiego, 88 unità dell’amministrazione regionale e 46 agenti del Corpo forestale. Parte così di fatto il processo di riorganizzazione che da qui ai prossimi mesi potrebbe prevedere nuovi step. A fornire i numeri delle istanze pervenute è lo stesso assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto «soltanto nelle ultime 24 ore sono state caricate dal sistema 20mila domande – commenta – Il totale ammonta a 194.077, di queste 104mila sono quelle dei diplomati per un posto nei Cpi e 21.427 per il concorso dei forestali».

Oltre settantamila sono le domande dei laureati che concorrono per i rispettivi profili nei due concorsi per cui è previsto il titolo di studio oltre al diploma «dopo 30 anni stiamo riaprendo ai concorsi alla Regione, siamo impegnati – ribadisce – alla modifica del patto con lo Stato per fare nuovi concorsi, sbloccando il limite economico e finanziario che è alla base del problema di tenuta dei conti». L’assessore Zambuto prova anche a esorcizzare il rischio di ricorsi come quello annunciato dalla Cisal che continua a chiedere a gran voce la riclassificazione del personale «la partita contrattuale del comparto della Regione ci vede impegnati attivamente – spiega – sulla riqualificazione e sulla riclassificazione stiamo lavorando e continueremo a farlo». Come risorse economiche la Regione ha messo 54 milioni tra rinnovo di contratto e riclassificazione. Nei giorni scorsi si è svolto presso l’Aran un confronto tra le parti che viene definito interlocutorio in questa prima fase. Si tratta solo del primo passo, il resto è tutto a venire.

Intanto chi rivendica con soddisfazione il risultato è Antonio Scavone, assessore Autonomista del governo Musumeci: «La delibera di potenziamento dei Centri per l’impiego è del dicembre del 2019 -ricorda – questo concorso consentirà di fare di queste strutture il cuore del rilancio di una parte della macchina amministrativa. Un merito che ci è stato riconosciuto anche dai sindacati e di cui sono contento». L’assessorato guidato dal lombardi ano catanese è stato di fatto l’apripista di un concorso che ha avuto bisogno di due anni per vedere la luce. L’espletamento delle prove dei concorsi banditi dovrebbe arrivare da qui a breve,  ma spiegano anche dalla Funzione pubblica, avviare la macchina organizzativa e portarla avanti, pur con l’apporto in fase pratica e organizzativa di Ripam, il programma di riqualificazione gestito dal Formez, richiede tempo. Secondo il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022, la Regione Siciliana fino al 2020 contava 1.113 dirigenti e 12.577 dipendenti così suddivisi: 4.036 categoria D (funzionari), 3.479 categoria C (istruttori), 2.235 categoria B (collaboratori) e 2.827 categoria A (operatori). Nel quinquennio 2015-2020 i dirigenti sono passati in cinque anni da 1.736 a 1.113, con una diminuzione di 623 unità, e nel 2021 si ridurranno ancora arrivando a 896. Le vacanze in organico ammontano a 1.346 unità (di cui 818 D, 466 C, 32 B e 30 A). Dopo le ultime cancellazioni dai ruoli per effetto di esodi  e pensionamenti alla Regione lavorano 847 dirigenti e 12048 funzionari. Di questi  2807 categoria A, 2157 categoria B, 3289 categoria C e 3795 categoria D.

Forse proprio la contesa sul rinnovo contrattuale del comparto, affrontata con uno spirito diverso e interpretata in funzione di una maggiore motivazione del personale, potrebbe essere, nell’opinione di qualche osservatore, l’arma in più per affrontare lo scorcio finale della legislatura. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA