Notizie Locali


SEZIONI
Catania 23°

lo sciopero

Forestali senza contratto, la protesta si allarga: operai si incantenano a Palazzo d’Orlèans

I segretari dei sindacati hanno invece occupato una sala del pal,azzo della Presidenza della Regione: «Perché Schifani non ci riceva?»

Di Redazione |

Un gruppo di forestali siciliani si è incatenato a Palermo, nel corso della manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della regione, in piazza Indipendenza, poiché non sono stati ricevuti dal presidente Renato Schifani, al quale avevano richiesto un incontro per parlare della riforma del settore forestale.

Dopo la manifestazione in piazza i segretari generali di categoria Fai-Flai-Uila Sicilia hanno deciso di occupare a oltranza una stanza di Palazzo d’Orleans. I dirigenti del sindacato contestano «l’assenza del presidente della Regione Renato Schifani al confronto sulla riforma-che-non-c’è». Altri esponenti sindacali si sono incatenati dinanzi al Palazzo.

«Qualche esponente del governo Schifani ci domandava perché fare oggi lo sciopero generale dei forestali. Ha ragione: avremmo dovuto proclamarlo prima per reclamare con più forza la riforma-che-non-c’è» hanno detto i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Sicilia e Fai-Flai-Uila Sicilia Alfio Mannino, Leonardo La Piana, Luisella Lionti, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino. Migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno aderito alla giornata di mobilitazione sotto il titolo: «Qualcuno ha visto la riforma forestale? Basta prese in giro!».

«Negli ultimi vent’anni gli effettivi sono scesi da 35mila a 15mila, altri lasceranno il servizio a breve. Molti, troppi, sono i precari a vita. Oltre 13 mila. Stabilizzazione e ricambio generazionale sono doverosi in un comparto che ha una media età di 58 anni. Ecco perché sollecitiamo da tempo, con questo e con i precedenti governi regionali, una nuova legge che garantisca una forza di contrasto permanente e professionale a dissesto idrogeologico, siccità, roghi boschivi, deforestazione e desertificazione del territorio», dicono i sindacalisti. «Il disegno di legge c’è, abbiamo contribuito a scriverlo – concludono Mannino, La Piana, Lionti, Scotti, Russo e Marino – ma non è mai arrivato in Giunta, è stato quindi negato all’esame e al voto dell’Assemblea regionale. Così si offende la dignità del lavoro e il diritto alla salvaguardia del territorio.Sulla riforma del settore interviene anche il parlamentare del Pd Mario Giambona: «Non possiamo più tollerare ritardi. È fondamentale avviare un percorso concreto che risponda alle legittime aspettative degli operai forestali, i quali non possono più trovarsi a vivere una carriera segnata dalla precarietà, sin dal loro ingresso nel mondo del lavoro. Questa è una categoria fortemente bistrattata dall’attuale governo regionale. I contratti hanno già attirato l’attenzione dell’Unione europea».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA