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I navigator in piazza a Roma: «Serve una stabilizzazione, altrimento è solo uno spreco»

Si tratta di 1.900 persone il cui contratto scadrà il prossimo 30 aprile

Di Redazione |

«Oggi siamo in piazza per denunciare l'ingiustizia del negare non solo la stabilità occupazionale, ma anche la continuità lavorativa alla nostra categoria. È paradossale che nello stesso momento nel quale si dichiara di voler combattere la disoccupazione e la precarietà, anche investendo enormi risorse nel settore delle Politiche attive per il lavoro, si decida scientemente di lasciare a casa 1.900 lavoratori, che operano da quasi tre anni proprio in quel medesimo settore, e che, ironia della sorte, hanno tra i propri compiti anche quello di aiutare chi non ha un lavoro a trovarlo».

Lo ha detto Matteo Diomedi, presidente dell’Associazione nazionale Anna, che riunisce i "navigator" e che in mattinata ha guidato la manifestazione davanti al ministero del Lavoro, a Roma, assieme ai sindacati per chiedere attenzione al Governo Draghi. 

«Siamo tecnici dei servizi per l’impiego, lavoratori pubblici precari assunti – sottolinea Diomedi – all’esito di una selezione avente requisiti che, seguendo i parametri odierni, la qualificherebbe al pari di un vero e proprio concorso pubblico, assunti in regime di co.co.co con un contratto che scade il prossimo 30 aprile. Tutto questo è inaccettabile».

Tra le rivendicazioni dei navigator, c'è l’apertura di un tavolo tecnico-politico per la relativa stabilizzazione occupazionale. «Chiediamo la costruzione di un percorso di stabilizzazione che garantisca l’erogazione di servizi stabili da parte di figure competenti stabili e non la mera conferma del nostro ruolo sic et simpliciter», spiega Diomedi. 

Ma anche la valorizzazione del capitale umano e della professionalità dei navigator. «Mandarci a casa – aggiunge – sarebbe un irrazionale spreco di risorse e un’irrimediabile dispersione di un patrimonio di competenze ed esperienze ad oggi uniche». Inoltre, i navigator chiedono la inclusione nel programma "Gol".

«Nel contesto del Pnrr – dice Diomedi – il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori mira all’integrale ridefinizione del settore, mettendo a tal fine in campo risorse imponenti e che, paradossalmente, ha tra le sue priorità proprio la riqualificazione delle fasce più deboli che in larga parte coincidono con i percettori del reddito di cittadinanza. Come esperti delle politiche del mercato del lavoro – conclude – siamo convinti di avere ancora molto da offrire, di poter ancora essere utili alla comunità. Quello che chiediamo è, assai banalmente, l’opportunità di poterlo dimostrare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA