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Tribunale ordina alla Regione siciliana di rimettere in smart working un dipendente “fragile”

La decisione presa per il repentino aumento dei contagi da Covid-19 e sulla base delle normative nazionali

Di Redazione |

Il Tribunale del lavoro di Messina ha accolto il ricorso cautelare di un dipendente regionale, considerato «soggetto fragile», e ha ordinato alla Regione siciliana di rimetterlo immediatamente in smart working visto il repentino aumento dei contagi da Covid-19 e sulla base delle normative nazionali. 

 «E' una grande vittoria per il nostro sindacato e per tutti i lavoratori considerati fragili – dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto che, con l’avvocato Giusy Maria Binaggia del Foro di Palermo, hanno promosso il ricorso – La Regione, così come tante altre pubbliche amministrazioni, ha disatteso le leggi rimandando in ufficio anche chi, per le proprie condizioni di salute, è maggiormente esposto ai rischi da contagio di Covid-19. La norma statale parla chiaro: fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili la modalità ordinaria di svolgimento del servizio è quella agile e non in presenza». 

Il giudice Aurora La Face ha ordinato alla Regione di autorizzare il lavoratore in modalità agile sino alla fine dello stato d’emergenza. «Ci spiace che alla Regione abbiano deciso di infrangere la legge esponendo tanti dipendenti a inutili rischi – continuano Badagliacca e Lo Curto – Adesso siamo pronti a promuovere ricorsi in tutta la Sicilia a tutela dei lavoratori fragili, non solo dipendenti della Regione ma anche di Comuni, ex Province e pubbliche amministrazioni, invitando tutti i dipendenti a promuovere azioni legali per far valere i loro diritti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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