Sicilia, raffica di assunzioni nei Cpi e 50.000 tirocini per frenare la grande fuga

Di Michele Guccione / 04 Agosto 2019

PALERMO – La fuga dalla Sicilia perché manca il lavoro e la massa di quasi 400mila beneficiari del Reddito di cittadinanza ai quali un lavoro bisognerà trovarlo nonostante la situazione precaria dei Centri per l’impiego. Fino a mercoledì scorso l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, era molto inquieto, consapevole di avere in mano armi spuntate. Ma da giovedì mattina, quando ha incontrato a Palermo i 429 “navigator” assegnati dall’Anpal alla Sicilia, ha ritrovato l’ottimismo: «Rappresentano ciò che serve alla macchina regionale per cambiare e per dare risposte ai disoccupati – ammette Scavone – : sono giovani, trentenni, laureati, pieni di entusiasmo, di idee e fantasia, ma soprattutto di competenze tecniche e informatiche. Hanno superato una durissima selezione, tra 73mila candidati, quindi sono i migliori. Ho parlato con loro, credo che saranno in grado di creare piattaforme informatiche e di fare finalmente incontrare la domanda e l’offerta di lavoro in Sicilia».

«Col ministro Di Maio – spiega l’assessore – ho preteso di inserire due cose nella convenzione con l’Anpal: superare le norme sulla privacy per potere finalmente incrociare le banche dati di ricerca di personale e le indagini Excelsior di Unioncamere, così che i Cpi potranno sapere se le aziende cercano competenze e quali, e quelle delle università e degli altri siti dove ci sono i curricula dei laureati e diplomati; la seconda è che se i navigator non ci convinceranno potremo rimandarli a casa. Ma credo che resteremo soddisfatti».

Il problema sarà la loro integrazione nei Centri per l’impiego: «Abbiamo tracciato un percorso di riordino dei Cpi – annuncia Scavone – . Su 1.764 dipendenti, due terzi sono figli di vecchie sanatorie, hanno qualifiche basse ma svolgono mansioni superiori. La prima tappa è la loro riqualificazione per dare ai Cpi i profili adeguati. Fra loro c’è molta inquietudine per l’arrivo dei navigator, ma li ho rassicurati: probabilmente alla fine dei due anni i 429 meriteranno di restare in Regione, vedremo come; ma prima pensiamo agli attuali dipendenti, alle nuove professionalità che stiamo per assumere e alle migliaia di unità che vengono dal mondo della formazione».

Ecco le novità: «Non possiamo dare risposte a tutti i circa 15mila precari Asu, Lsu, Pip e altri. che ci sono in Sicilia. Ma certamente il bacino dei formatori e degli ex sportellisti può naturalmente essere utilizzato nei Cpi. Intanto c’è l’ok dell’Inps a verificare la possibilità di accompagnare alla pensione coloro che ne hanno i requisiti. Per gli altri (che vorrebbero un transito automatico nei ruoli della Regione, ma la legge lo vieta, ndr) vedremo come assorbirli gradualmente e in modo trasparente all’interno dei concorsi. A settembre partiranno le prime selezioni, per 111 laureati con fondi della legge 2017 sul Jobs Act, e per 277 diplomati con risorse della Finanziaria dello scorso anno per rafforzare i Cpi. Poi ci saranno le altre assunzioni finanziate con i fondi appena ripartiti dal ministero dello Sviluppo economico».

Quindi il potenziamento dei Centri per l’impiego avverrà a breve: «Non solo questi uffici, ma nella ripartizione delle risorse rientrano anche gli Ispettorati del lavoro. In Sicilia gli ispettori hanno gli stipendi più bassi d’Italia, non percepiscono l’indennità di trasporto e missione e sono davvero pochi. Potenzieremo anche queste strutture fondamentali». Anche perché, sottolinea Scavone, «con il ministro Di Maio e con il presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, si è avviato un rapporto di fiducia, stima e collaborazione. Hanno constatato come siamo riusciti ad organizzare bene le nostre strutture e hanno apprezzato la nostra disponibilità a scommettere su questi giovani navigator per imprimere una svolta alle politiche attive del lavoro in Sicilia. Parisi, venendo dagli Usa, si è reso conto che l’Isola è fondamentale e strategica per dimostrare l’efficacia delle sue strategie. Noi ci crediamo e siamo pronti a giocare questa partita perché, oltre ai 400mila del Reddito, dobbiamo dare una risposta agli altri 150mila disoccupati rimasti fuori da tutto: non dobbiamo permettere che facciano la valigia anche loro».

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Infine, novità anche per i quasi 900mila “neet”, i siciliani fino a 29 anni d’età che non studiano e non lavorano: «È pronto – riferisce Scavone – l’avviso che con 200 milioni di euro finanzierà 50mila tirocini con la fase 2 di Garanzia Giovani. Qui il problema è che sono ancora troppo pochi i giovani che al termine dei sei mesi vengono davvero contrattualizzati. Del resto un Avviso con cui pagavamo lo stipendio per due anni ai nuovi assunti è andato quasi deserto. Ci stiamo confrontando con le organizzazioni delle industrie, del commercio e della grande distribuzione per studiare delle misure che riescano ad agganciare il tirocinio alla successiva assunzione».

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