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Telecomunicazioni, lavoratori protestano davanti alla sede di Confindustria per il rinnovo del contratto

Lo sciopero generale nazionale indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil

Redazione La Sicilia

31 Marzo 2025, 17:57

Protesta lavoratori Telecomunicazioni a Catania

Protesta lavoratori Telecomunicazioni a Catania

Circa 200 lavoratori e lavoratrici del settore telecomunicazioni hanno manifestato stamane a Catania, davanti alla sede di Confindustria, nell’ambito dello sciopero generale nazionale indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per sollecitare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto da oltre due anni. Alla mobilitazione - fa sapere in una nota la Slc Cgil - ha aderito l’intero comparto catanese con punte oltre il 70% in aziende come Vodafone e Gpi. «La protesta di oggi - afferma inoltre il sindacato di categoria - è un segnale chiaro: il settore non è disposto ad accettare ulteriori rinvii».

“Le aziende non possono più nascondersi dietro una crisi, facendola pagare soltanto a lavoratori e lavoratrici che hanno visto scendere di oltre 20 punti il potere d’acquisto dei loro salari. Rivendichiamo la rapida ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale”, afferma poi il segretario generale della UilCom Catania, Gaetano Cristaldi, che stamattina ha preso parte alla manifestazione. Cristaldi, che contesta “la mancanza di politiche industriali a salvaguardia di un asset strategico per il Paese”, sottolinea ancora: “Noi della Uilcom rappresentiamo con Slc e Fistel oltre l'85 per cento di lavoratrici e lavoratori delle Tlc e, nel corso dell’ultimo decennio, abbiamo inutilmente chiesto a tutti i Governi che si sono alternati interventi regolatori, a tutela dell’occupazione in un settore segnato esclusivamente da una guerra dei prezzi. Le scelte politiche sono invece andate in direzione opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha portato a una riduzione importante dei ricavi derivata da una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe, con logiche legate solamente alla riduzione del costo del lavoro”.