20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 16:19
×

«Vita da camionista: tanti dolori, poche gioie»: da Catania il bilancio di 57 anni sui tir

Il coordinatore Anap: «Sono ancora costretto a confrontarmi con buche e piazzole d’emergenza non in regola

Francesca Aglieri Rinella

08 Settembre 2025, 13:54

tir

Da 57 anni alla guida del suo camion (oggi ne ha 83), 16 milioni e 700mila chilometri percorsi in lungo e in largo e un sistema distorto che mette a rischio l’incolumità degli autotrasportatori e la sicurezza dei mezzi. Angelo Spalletta, che gestisce l’azienda di famiglia, coordinatore nazionale Anap (associazione nazionale autisti professionisti) e delegato nazionale TrasportoUnito Fiap da tempo denuncia una situazione di strade e autostrade insostenibile: dalle buche, alle corsie d'emergenza non in regola, alla carenza di parcheggi regolamentari per le pause, obbligatorie, degli autisti dei tir.

«Sull’inefficienza nella manutenzione delle strade - spiega a La Sicilia - ho scritto varie lettere a ministri, presidente della Regione, assessori regionali, ma con nessun riscontro pratico. Manutenzione che è eseguita in modo non idoneo con riscontri pratici e oggettivi. Il manto si sgretola facilmente creando un danno ai mezzi: ne risentono le sospensioni sollecitate fortemente, ma anche tutte le parti meccaniche: cuscinetti, boccole e quant’altro. L’autostrada Messina-Catania è a pagamento, ma non è a norma di legge perché la relativa corsia di emergenza è stretta e i veicoli in panne occupano in parte la corsia di marcia, rendendo pericoloso il transito e la sosta. Avevo già chiesto la rimozione dello spartitraffico con le aiuole (che occupano circa 2,50 metri) con il sistema “new jersey” : questo è stato fatto lungo la Tangenziale di Catania, da Bicocca sino al casello autostradale di San Gregorio. Da notare che lo spartitraffico con le aiuole crea forti disagi a causa della manutenzione che necessariamente restringe la corsia di marcia (da due a una) creando lunghissime code ed il concreto rischio di tamponamenti, oltre allo sperpero di denaro pubblico per la manutenzione, l’inquinamento acustico e ambientale e i disagi per tutti gli utenti. Per questo è necessario che le istituzioni preposte verifichino e intervengano».

«In questo periodo - aggiunge Spalletta - assistiamo a un triste aumento degli incidenti, spesso mortali, lungo le nostre strade e autostrade. Questo accade perché gli autisti dei mezzi pesanti non hanno da tempo la possibilità di riposare nel giusto modo, durante la sosta delle nove ore, in quanto vi è carenza di parcheggi adeguati. Buona parte degli autisti è costretta a sostare nelle piazzole di emergenza, che a sua volta non sono facili e disponibili. La categoria ha bisogno di avere la sicurezza e soprattutto il diritto di poter sostare tranquillamente nelle aree adeguate al fabbisogno. Si parla tanto di sicurezza, ma purtroppo vedo che il livello è molto basso, il manto stradale è un colabrodo per mancanza di controlli dopo la normale manutenzione, l’asfalto non è a norma di legge e pure i guard-rail sono vetusti e non a norma. C’è uno sperpero di denaro pubblico, speso per la costruzione esponenziale di rotonde (buona parte di queste inutili) mentre con le stesse risorse si potrebbero potenziare le aree di sosta all’interno delle autostrade, in modo particolare con i fondi Pnrr».

«Tutto questo - sottolinea - a discapito non solo del settore dell’autotrasporto, ma anche degli utenti: più incidenti, un maggiore inquinamento e innumerevoli ritardi negli arrivi a destinazione e nelle consegne. A questo si aggiungono gli incendi con le aiuole che prendono fuoco come spesso accade lungo l'autostrada Catania-Messina, la Catania-Palermo o in Tangenziale».

Il Ponte sullo Stretto è una soluzione? «Sì. Sarà la svolta. È il futuro per la piattaforma del Mediterraneo. Si guadagna tempo, si riducono i consumi. E credo che le preoccupazioni degli ambientalisti siano inutili e strumentali. Si preoccupassero della città invasa dai rifiuti, dalle spiagge devastate dalle cicche di sigarette che finiscono in mare o degli incendi che distruggono ettari e ettari dei nostri territori. Le dirò di più. Regione e governo dovrebbero impegnarsi perché il porto di Augusta diventi hub per i camion. Ne guadagnerebbe non solo Catania, ma tutta la Sicilia».