Barbagallo (FISI): “L’Italia investe in armi, ma abbandona i Vigili del Fuoco”
In una recente presa di posizione, Carmelo Barbagallo, Segretario nazionale FISI vigili del fuoco,
emerge una denuncia forte: mentre il conflitto a Gaza continua a sommare vittime civili e necessità di aiuti umanitari, in Italia si continuano ad approvare politiche di riarmo e a finanziare l’industria bellica, piuttosto che investire concretamente sui servizi essenziali, a partire dai Vigili del Fuoco.
Barbagallo sottolinea che i Vigili del Fuoco operano in condizioni sempre più precarie: carenza di personale, mezzi obsoleti, rischi ambientali non adeguatamente monitorati, come nel caso dei Pfas, e gravi ritardi nelle manutenzioni.
In questo contesto, il sindacato chiede che le risorse vengano riorientate: meno spesa per armi, più investimenti reali per la sicurezza dei territori e delle persone. Non tanto onori o dichiarazioni di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite lontano (come quella palestinese), ma atti concreti per salvare vite qui, nel quotidiano: mezzi efficienti, personale sufficiente, tutele sanitarie, piani di prevenzione efficaci.
L’Italia, sostiene Barbagallo, non può permettersi di essere protagonista nella produzione di armamenti se non garantisce che chi soccorre, chi fronteggia emergenze ambientali, incendi, terremoti, inondazioni, abbia ciò che serve per farlo – con dignità e sicurezza. Solo così si può parlare davvero di solidarietà, giustizia sociale e coerenza delle istituzioni.