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Catania, città avvolta dall’arte barocca, ma soffocata dalla spazzatura

Di Redazione |

Camminando per le sue strade è impossibile non imbattersi in cumuli di spazzatura e resti di palazzi storici abbandonati.

Quelli che i cittadini considerano aspetti ordinari della vita quotidianarappresentano, in realtà, una condizione tutt’altro che normale. Nel quartiere Cappuccini,uno dei più antichi della città, non si respira aria di storia e tradizione, bensì di spazzatura.Perfino i luoghi sacri non vengono risparmiati dall’inciviltà.

Un altarino dedicato a un giovane scomparso, circondato da sacchi di immondizia, diventa l’esempio più eclatante di quanto Catania sia immobile di fronte al progresso.

Situazioni analoghe si verificano anche a pochi isolati di distanza, nei pressi dell’Università di Catania, dove gli studenti si ritrovano a percorrere quotidianamente marciapiedi invasi dai rifiuti. In un luogo dove il degrado viene accettato come normalità, il progresso appare lontano. Non tutti i cittadini,però, si arrendono al declino. In particolare, sono i giovani e gli studenti a rappresentare laforza motrice di un possibile cambiamento. Investire su di loro – attraverso un rilanciodell’istruzione, la riqualificazione degli spazi urbani e la restituzione di dignità a piazze eluoghi di aggregazione – significa offrirgli alternative concrete e sottrarre le nuovegenerazioni alla strada.

Occorre guardare a un futuro che ha già un volto: quello dei giovaniche ogni giorno scelgono di restare, studiare e lottare per rendere Catania una cittàmigliore.

Erika PattiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA