Lo dico
Catania: Piazza Nettuno rovinata da antiestetiche installazioni
Le installazioni sul lato sud-ovest di Piazza Nettuno, sono talmente brutte e strampalate nella disposizione planimetrica da risultare, anche per chi non si intende di design e progettazione architettonica, un pugno nello stomaco. Tre box di nessuna qualità estetica, morfologicamente contrastanti, disposti alla rinfusa senza alcuna attenzione e intenzione compositiva, deturpano questa frequentata piazza del lungomare catanese. Dei tre manufatti il contenitore più grande, vetrato a struttura metallica, che forse doveva fungere da deposito per biciclette a noleggio, oggi si sta degradando senza essere mai entrato in funzione.

Un contenitore più piccolo, lì accanto, doveva fungere da raccoglitore di rifiuti in plastica, credo anch’esso in disuso. Il terzo “trabiccolo” funge da distributore di acqua potabile.

In realtà a degradare questa piazza, che qualcuno definisce ancora uno dei “salotti buoni” della città, non sono solo questi brutti oggetti. Vi concorrono le tante buche sparse sulla pavimentazione, segnalate già più volte in questa rubrica, ma che restano imperterrite a bella mostra a conferire la solita immagine di sciatteria all’intero contesto. Le mattonelle di rivestimento delle pavimentazioni, non sufficientemente resistenti e spessorate, si frantumano evidentemente sotto il peso degli automezzi impiegati per la pulizia meccanica delle superfici. I risultati sono in quelle buche sparse dappertutto.

A Catania, si sa, le buche sono per sempre, sono le uniche “opere” che più resistono e durano nel tempo. Integrare le mattonelle asportate e quelle frantumate, come sarebbe stato opportuno in una città civile che tiene al suo decoro, giusto per restituire dignità ad un luogo che meriterebbe, sembra intervento impossibile da richiedere e da vedere realizzato. Lo stesso prolungamento della piazza sul lato mare, lo slargo intitolato al cantautore Franco Battiato, destinato a bambinopoli e ad attività ginniche e sportive, lamenta la stessa trascuratezza. Agenti atmosferici e forti mareggiate avevano scollato alcuni tratti della pavimentazione bituminosa colorata, che sono stati rimessi a posto alla meno peggio, non certo a regola d’arte. A questi si aggiungono le immancabili effrazioni ad opera dei teppisti di sempre. Sono loro i veri nemici del decoro urbano, che danneggiano, di gusto, attrezzature rendendole inutilizzabili come rispondendo ad un mandato distruttivo di inspiegabile origine. Vigilanza e manutenzione straordinaria sono purtroppo servizi che da noi difettano tanto e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Questo fa sì che danni e sporcizia restino nel tempo visibili ad alimentare quel giudizio negativo che i frequentatori, soprattutto stranieri, esporteranno facendo cattiva promozione alla nostra terra. Faranno ricadere su tutta la città un marchio infamante, uno stigma di cui non andare fieri.Eppure l’amministrazione comunale ha la pretesa velleitaria di candidare Catania a “Capitale della Cultura 2028”! Potrà convenire che la città si dovrebbe pulire e abbellire prima di richiamare e ricevere ospiti? Arriverà questo messaggio a chi di dovere?Adriano SicariCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA