Una struttura fatiscente in cemento, “giganteggia” vicino lo slargo di padre Cannone, Misterbianco,, col murales del prete attorniato dai ragazzini dell’oratorio. Quarant’anni dello scheletro depotenziato presente delle crepe significative nelle travi e a più piani. E’ inutile dire che il pericolo incombe per i pedoni e gli automobilisti; sarebbe cosa sana e giusta (visto la sona sacrale e la presenza della “Misericordia”) che l’occhio vigile delle forze dell’ordine segnali alle autorità competenti l’ossatura mostruosa, evitando così un crollo improvviso addosso di qualche distratto che circola per la zona sacrale della cittadina di Misterbianco (Monasterium Album), senza l’autocertificazione del “Dpcm”.
Giancarlo Lo Faro