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Catania: “La strada non può essere un luogo dove morire annegati”

Di Redazione |

Dopo l'alluvione che nel 2003 costò la vita ad una ragazza di Catania annegata tragicamente in Via Galermo, furono installati in città questi cartelli in prossimità delle strade con forte pendenza ed elevato rischio alluvionale. Dopo l'ennesima assurda tragedia e l'ingestibile annosa situazione legata alla pioggia, la riflessione che ad oggi ci vien da fare è questa: aldilà della funzionalità di tali presidi stradali, non sarebbe necessario provvedere ad un adeguato canale di gronda che possa convogliare le acque piovane, in totale sicurezza, fino al mare? Non sarebbe di vitale importanza garantire il deflusso agevole della copiosa quantità d'acqua mediante tombini assieme ad altri validi rimedi? Evitare il transito veicolare non basta. Esso non può purtroppo essere garantito proprio a causa dell'imprevedibilità di taluni acquazzoni che, come abbiamo visto, colgono di sorpresa chi già è sulla strada. L'approssimarsi di un'allerta meteo non può e non deve prefigurarsi come qualcosa di terrificante per una città come Catania. Né tantomeno le conseguenze ad essa legate devono essere catastrofiche. Occorre sì essere cauti quando si è sulla strada ma è altrettanto vero che la strada stessa non può essere un luogo dove morire annegati. ✦STRANEZZE ON THE ROAD✦

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