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ZTL: "Zona a Trappola Legalizzata" in via Leonardi a Catania

Redazione La Sicilia

27 Gennaio 2024, 12:56

VIA LEONARDI

Come il comune fa cassa ZTL per 10 metri.

La strada che ho imboccato non è ZTL. L'auto ha percorso la ZTL solo per 10 metri, che è lo spazio per la manovra di svolta verso la via Pulvirenti. Infatti nel verbale di contestazione, la ZTL percorsa viene definita "varco", cioè quanto basta per il passaggio di un'autovettura.
Questo "varco" è in realtà una "trappola".
Fino a 10 metri prima dell'incrocio, la via Leonardi è Zona "a libera circolazione"; misteriosamente poi comincia la ZTL, per soli 10 metri se uno vuole accedere in via Pulvirenti, che è "a libera circolazione".
Quei 10 metri di strada sono per caso un sito Unesco che bisogna proteggere? E tutto il resto della via Leonardi, invece, no? Perché non spostare di 10 metri la ZTL?
Perché impedire per 10 metri di accedere a una Zona "a libera circolazione"?
Cosa cambierebbe per la tutela della ZTL? O forse interessa solo fare multe?

E quindi è fatto apposta?
Ha senso non mettere in comunicazione due zone "a libera circolazione" solo per 10 metri?
Il segnale di preavviso dell'inizio della ZTL, posto su via Vittorio Emanuele, tutto fa pensare tranne che imboccando via Leonardi non hai altra alternativa che quella di ritornare indietro nello stesso punto dove c'è il segnale di preavviso! Non è normale, non ha senso!
La cosa corretta sarebbe, invece, fare iniziare la ZTL sin dall'imbocco di via Leonardi, perché di fatto la zona vietata inizia da lì: l'automobilista deve per forza tornare indietro, tranne che imbocchi via Leonardi solo per parcheggiare. Inoltre, gli apparecchi possono sostituire il vigile urbano solo quando non è possibile la contestazione immediata, come nel caso degli autovelox. Nel caso delle ZTL, invece, non è indispensabile la sostituzione del Vigile con un'apparecchiatura di rilevazione automatica.
Il problema non è tanto la legittimità o meno di questa sostituzione, ma che da essa derivino conseguenze negative per l'automobilista, a causa del differimento della contestazione dell'infrazione.
Se, per esempio, un automobilista commette più volte la stessa infrazione durante il lungo periodo (90 giorni) concesso ai Vigili Urbani per notificare le violazioni, e queste vengono notificate in giorni diversi, andrà a finire che l'automobilista pagherà tutte le multe, anche se ci sono elementi per contestarle tutte!!
Infatti, siccome non gli vengono contestate nello stesso giorno, quando arriva la prima è convinto di avere solo quella; così, avendo la possibilità di pagare la multa con la riduzione del 30% sul minimo se paga entro tre giorni, la pagherà subito, essendo più conveniente rispetto al ricorso al Giudice di Pace, anche se ha ragione.
Infatti, per fare il ricorso al Giudice di Pace, a differenza del ricorso al Prefetto che è gratuito, ma che si può fare solo per vizi formali, si devono pagare 70€ a fondo perduto (più della multa ridotta!). Inoltre si rischia, perdendo la causa, di pagare anche le spese di giudizio.
E ciò accade per tutte le altre multe che vengono notificate dopo tre giorni dalla notifica precedente: uno è convinto di non averne altre, e così, a una a una, le paga tutte. E ciò perché ormai non si può fare ricorso per la multa precedente in quanto già pagata, e quindi si sceglierà nuovamente di pagare, piuttosto che fare un ricorso più costoso.
Invero, la multa dovrebbe avere la funzione di educare il cittadino, non quella di "ingannarlo" per "spremerlo".
Al cittadino ne basta una sola di multa per educarsi a non commettere un'infrazione.
Quindi, viene il sospetto che tutto venga architettato solo per fare cassa : la sostituzione illegittima del Vigile con l'apparecchiatura di rilevazione, il segnale di preavviso equivoco (se non ingannevole), la creazione di una ZTL per soli 10 metri e lo scaglionamento delle notifiche.