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Messina, sequestrato l’impero di Napoli e Busacca: sigilli a beni per 100 milioni

Operazione Hera di La polizia e Dda, al centro dell'inchiesta un imprenditore e un ex consigliere comunale di Milazzo che sarebbero legati ai clan barcellonesi 

Di Redazione |

Operazione della Polizia e della Direzione distrettuale antimafia di Messina. La Divisione anticrimine della Questura della città dello Stretto e il Servizio centrale anticrimine con il blitz "Hera" hanno sequestrato beni per circa 100 milioni di euro. E’ stato eseguito un provvedimento emesso, ai sensi della normativa antimafia, su proposta del procuratore e del questore di Messina.   Colpiti dal sequestro beni e assetti societari, cooperative sociali e aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili (tra cui numerose ville di consistente valore) nell’area di Milazzo e dei Nebrodi. Congelate anche somme di denaro in Paesi esteri.

Al centro dell’inchiesta c’è l’ex consiglire comunale di Milazzo Santino Napoli condannato anche se non definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa e l’imprenditore Santino Busacca. Napoli che si trova agli arresti domiciliari sarebbe legato ai clan barcellonesi e secondo gli investigatori le sue attività che spaziano in diversi settori economici sarebbero frutto di accordi illeciti con la mafia. O le sue imprese si aggiudicavano gli appalti o erano le altre che dovevano pagare a lui il pizzo. Busacca, milazzese, è titolare di aziende che operano nel campo della pubblica assistenza e della formazione, titolare di numerose cooperative sociali, aziende agricole e allevamenti e risulta indagato per concorso esterno, riciclaggio, impiego di capitali illeciti e truffa aggravata in danno dello Stato. Busacca è considerato il re dei servizi socio-assistenziali tra Messina, Milazzo, Taormina con interessi anche a Roma e in Sardegna. Ma attraverso una serie di prestanome Napoli e Busacca gestivano anche discoteche, ristoranti e alberghi (sequestrati anche Villa Agnese e l’hotel Petit di Milazzo). Sigilli a 15 società che peraltro hanno anche ottenuto ristori per 500 mila euro per l’emergenza Covid.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA