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Messina, sequestrati 210 mila euro al vie boss del clan dei Batanesi di Tortorici

Vincenzo Giordano Galati è stato arrestato nel gennaio dello scorso anno. La sua cosca ha soppiantato i barcellonesi e stretto un'alleanza con i Cappello di Catania

Di Redazione |

Il Tribunale di Messina ha sequestrato 210 mila euro a Vincenzo Giordano Galati, ritenuto esponente di spicco del clan dei Batanesi attivo a Tortorici nel Messinese. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Ros con il supporto del Comando Provinciale di Messina. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina.

Il provvedimento ha preso origine dall’indagine Nebrodi condotta dal Ros che aveva documentato come i “Batanesi” avessero progressivamente esteso il loro controllo sul territorio dei Nebrodi e della fascia tirrenica messinese, all’area di Montalbano Elicona soppiantando di fatto i “barcellonesi”, insediando una loro “cellula” nel territorio di Centuripe, per radffdorzare la loro alleanza con il clan etneo dei “Cappello”.

I Batanesi sono attivi soprattutto nelle truffe finalizzate all’indebita percezione di contributi europea a sostegno dell’agricoltura e della pastorizia.

Vincenzo Giordano Galati che nel gennaio del 2020 era stato arrestato nell’ambito della citata operazione Nebrodi – è risultato figura di rilievo dei “batanesi”, tanto da averne retto le fila durante il periodo di detenzione di Sebastiano Bontempo capo del clan. Il sequestro ha riguardato una società agricola utilizzata per l’indebita percezione di contributi europei, un appartamento, un’autovettura e otto conti bancari per un valore complessivo stimato di oltre 210 mila euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA