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il blitz lock drug

Traffico di droga nel Messinese, 13 indagati: inchiesta partita dalla denuncia della madre di un tossicodipendente

Il ragazzo aveva venduto beni di famiglia per comprare droga. I coinvolti risiedono a Falcone, Barcellona, Terme Vigliatore e Mazzarrà S. Andrea

Di Redazione |

Tredici misure cautelari sono state eseguite dai carabineri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto con le accuse, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è stata denominata Lock drugs. Le misure cautelari sono state eseguite tra Falcone, Barcellona Pozzo di Gotto,Terme Vigliatore e Mazzarrà S. Andrea. I militari hanno eseguito una ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Patti Andrea La Spada su richiesta della Procura della Repubblica di Patti guidata dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo.

Una persona è finita agli arresti domiciliari. Altre sei hanno l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza con prescrizioni per i destinatari di non allontanarsi dalle loro abitazioni dalle 21 alle 7 e infine sei hanno l'obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria.

Gli indagati comunicavano con un linguaggio codificato e sui social. L'attività di indagine è nata da alcune segnalazioni relative a possibili attività di spaccio di sostanze stupefacenti, specie tra giovanissimi. I primi riscontri hanno consentito di trovare droga e messaggi sui social network. I militari hanno anche acquisito le denunce della madre di un consumatore di sostanze stupefacenti che si era appropriato di beni di famiglia per venderli e comprare droga.

Durante la pandemia, a causa delle restrizioni che rendevano più difficoltosa la circolazione della droga i prezzi lievitavano ed un grammo di marijuana era pagato anche 20euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA