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Uccisa a Messina, al corteo per Sara anche la madre della vittima: «Vi ringrazio a suo nome»

Tra le tante persone presenti anche i genitori della ragazza uccisa da un collega che non aveva accettato il suo rifiuto a stare con lui

Redazione La Sicilia

03 Aprile 2025, 21:11

Circa tremila persone si sono radunate davanti alla scalinata del rettorato universitario di Messina per ricordare Sara Campanella - la studentessa di 22 anni uccisa nella città dello Stretto da un collega di corso, il ventisettenne Stefano Argentino - e dire basta alla violenza contro le donne. La folla si è mossa in corteo per dirigersi verso piazza dell’Unione Europea, sede del Municipio. Sono presenti anche i genitori di Sara. L’iniziativa, organizzata dall’Ateneo, dagli studenti e dal Comune di Messina, vede la partecipazione della comunità accademica e dei cittadini.
«Sarà una sconfitta per tutti, non basta dire basta», si legge su uno dei tanti striscioni. E ancora: «Amore è rispettare la vita». Molti i rappresentanti delle istituzioni: il rettore di Messina Giovanna Spatari, il collega di Catania Francesco Priolo, il sindaco della città dello Stretto Federico Basile, il sindaco di Misilmeri Rosario Rizzolo (Sara risiedeva nella frazione Portella di Mare, nel Comune del Palermitano), la rappresentante della Crui Giovanna Iannantuoni, compagni di corso della ragazza uccisa, molto rappresentati della società civile e dell’Ateneo.

«Ringrazio tutti gli studenti, dico grazie a nome di Sara a loro e a tutti le persone presenti che hanno dato la voce a lei stasera. Oggi la ricordate insieme a noi con questa fiaccolata». Un lunghissimo applauso di migliaia di persone ha salutato le parole di Cetty Zaccaria la madre di Sara Campanella, col padre e il fratello della studentessa uccisa, pronunciate al microfono davanti al rettorato di Messina prima che partisse la fiaccolata per ricordare la giovane di Misilmeri sgozzata da uno studente, Stefano Argentino, di Noto, che l’assillava ma con cui lei non voleva avere a che fare.

Al corteo ha partecipato anche Angela, una collega di corso di Sara. «Sono una collega di studi di Sara e purtroppo anche del suo assassino. Lui era un tipo taciturno che non stava mai insieme a noi e non faceva capire nulla di quello che provava per Sara. Non faceva gruppo e si isolava. Lei era invece una ragazza stupenda e piena di vita».

«Abbiamo fatto questa fiaccolata - prosegue Angela - per ricordare la nostra compagna e affinché atti brutali come quello accaduto a Sara non si ripetano mai più». Un altra collega di università, Giuliana, afferma: «Siamo sgomenti. Ci chiediamo come possano accadere ai giorni nostri queste. Se ci fosse qualcosa per fare smettere questi comportamenti lo faremmo subito. Non riesco a capacitarmi perché una persona come Sara, con tanta voglia di vivere sia morta così senza un motivo a 22 anni in modo così atroce».
Nel corteo un gruppo di ragazzi e ragazze tiene uno striscione con la foto di Sara con la frase presa dal profilo Facebook della ragazza: «Mi amo troppo per stare con chiunque» e poi il numero di telefono antiviolenza «1522».
Messina così si è stretta alla famiglia Campanella che ha partecipato al corteo. Uno studente del liceo La Farina ha detto: «Meditiamo sulle colpe che tutti noi abbiamo e cerchiamo di costruire un mondo migliore, affinché Sara continui a vivere non solo nelle parole, ma nello spirito quotidiano». La presidente della Crui Giovanna Iannantuoni ha detto: «Sono qui per per portare l’abbraccio di tutti gli atenei italiani. Ricordiamo a Sara ma anche Ilaria la studentessa della Sapienza e tutte le giovani vittime di Femminicidio. Ilaria E Sara erano due ragazze stupende, bravissime nello studio e solari». "Tutti gli atenei italiani sono vicini alla memoria di Sara e all’Università di Messina - ha aggiunto - Bisogna studiare questi fenomeni he provocano tragedie, bisogna essere capaci di comprendere i segnali prima che avvenga l’irreparabile».