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C'era un piano per un attentato ai concerti di Taylor Swift a Vienna: arrestato 19enne pronto a un attacco kamikaze

Redazione La Sicilia

08 Agosto 2024, 14:41

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C'era un piano per un attacco terroristico durante i concerti dell’Eras Tours di Taylor Swift. Le esibizioni sono state annullate a causa della minaccia rappresentata da un presunto complotto legato all’ISIS per attaccare l’Ernst Happel Stadium dove erano i programma i tre appuntamenti con la cantautrice statunitense.

La Polizia austriaca afferma che il principale sospettato del presunto complotto terroristico contro i concerti di Taylor Swift a Vienna è stato arrestato e ha reso una piena confessione.

L’aspirante attentatore voleva usare bombe e oggetti appuntiti per uccidere le persone durante lo spettacolo di Swift, ha detto Omar Haijawi-Pirchner, direttore della sicurezza statale e dell’intelligence del Ministero degli Interni austriaco. Il 19enne non aveva il biglietto del concerto, ma voleva colpire nei pressi dello stadio Ernst Happel. Faceva parte di una rete islamista ed era già nel radar della polizia, ha detto il funzionario.

Il sospettato aveva cercato online come costruire bombe e nella sua confessione aveva detto agli investigatori che aveva intenzione di "uccidere se stesso e una grande folla di persone oggi o domani", ha detto Haijawi-Pirchner. Il diciannovenne e un’altra persona sono stati arrestati ieri, perché sospettati di avere piani per attaccare grandi eventi a Vienna, compresi i concerti di Swift. Gli spettacoli erano programmati per oggiì, venerdì e sabato come parte della tappa europea del suo Eras Tour. Tutti e tre i concerti sono stati cancellati mercoledì sera.

Haijawi-Pirchner ha detto che la decisione di cancellare gli spettacoli è stata dell’organizzatore del concerto e non della Polizia austriaca, ma ha detto che si tratta di una scelta comprensibile. Nessun altro è ricercato in relazione al presunto complotto, hanno detto gli investigatori. "Una tragedia è stata evitata", ha detto il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner, aggiungendo che "la situazione era grave, la situazione resta grave".