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Corea del Sud, risalgono i contagi dopo la riapertura della movida: l’errore da non ripetere

Di Redazione |

SEUL – La Corea del Sud ha registrato 35 nuovi casi di coronavirus, il livello più alto dal 9 aprile, con le infezioni collegate alla vita notturna dei locali di Itaewon, a Seul, salite a 79. «Alle 8:00 di questa mattina, sei ulteriori persone sono risultate positive al Covid-19, portando il totale dei pazienti legati a Itaewon a 79», ha affermato Yoon Tae-ho, funzionario del Central Disaster and Safety Countermeasures Headquarters, rimarcando i rischi di una ripresa dei focolai.  I contagi accertati su scala nazionale sono saliti a 10.909.

Seul ha deciso di correre ai ripari e di richiudere fino a nuovo ordine discoteche e pub dopo la fiammata improvvisa di casi di Covid-19 a Itaewon, il quartiere della movida della capitale sudcoreana. 

La Corea del Sud aveva allentato mercoledì le ferree norme sul distanziamento sociale a favore di un modello di «quarantena di vita quotidiana» grazie all’azzeramento dei nuovi contagi interni e prevedendo di riaprire le scuole dal 13 maggio.

Con le nuove disposizioni, i club, i bar, i «room salon» e le altre iniziative notturne, come le discoteche, sono state messe al bando nella capitale con effetto immediato. «Queste attività sono state sospese e le violazioni saranno sanzionate con dure punizioni», ha affermato il sindaco di Seul, Park Won-soon. «La disattenzione può portare a un’esplosione di infezioni. E questo l’abbiamo visto chiaramente con le infezioni di gruppo dei club di Itaewon», ha aggiunto Park in una conferenza stampa dedicata al tema, invitando tutti a rispettare le regole anti-virus.

Un monito che vale per tutti quei Paesi che dopo il lockdown stanno provando a riaprire le attività.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA