Covid: Cina, nuovo balzo di casi a Shanghai a quota 28.000

Di Redazione / 14 Aprile 2022

PECHINO, 14 APR – I casi di Covid-19 hanno segnato
un nuovo balzo a Shanghai, sfiorando mercoledì quota 28.000,
quasi 2.000 in più rispetto al giorno precedente, secondo gli
aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale: l’hub
finanziario della Cina, infatti, ha accertato 2.573 infezioni e
25.146 portatori asintomatici.
Nell’intero Paese, i contagi domestici sono saliti a 2.999,
di cui 325 nel Jilin, 47 nel Guangdong e 9 ciascuno nello
Zhejiang e nel Fujian. La parte residua, oltre a Shanghai, fa
capo ad altre 14 province e regioni. Sono 21, inoltre, i casi
importati.
Il totale degli asintomatici è risultato di 26.391 unità, di
cui 26.318 locali e 73 importati: dopo Shanghai, la quota più
rilevante fa capo al Jiilin (674), provincia che è in lockdown
da circa un mese.
La situazione più critica in Cina resta a Shanghai, che ha
segnato un nuovo record giornaliero a dispetto del lockdown,
quando il presidente Xi Jinpng ha chiesto di raddoppiare la
ricerca e gli sforzi da parte del governo per una più efficace
“strategia dinamica di zero-Covid”. La Commissione sanitaria
municipale ha reso noto che la città ha attualmente nove persone
positive al virus in gravi condizioni, di cui otto di età
compresa tra i 70 e i 93 anni, e ad alto rischio per gravi
malattie e perché non vaccinati contro il coronavirus.
Altro fattore di polemica, soprattutto sui social media, è il
sostegno finanziario che le città stanno offrendo alle imprese,
pari a circa 52 miliardi di dollari, per superare il blocco e lo
stop delle attività, piuttosto che sostenere le famiglie.
Lo scopo, secondo i funzionari di Pechino, è quello di
preservare i posti di lavoro delle aziende, ma molte famiglie
costrette a rimanere a casa per settimane stanno lottando contro
spese quali l’affitto da pagare e gli altri costi della vita
quotidiana, in base ai post più ricorrenti. Un totale di 45
città stanno imponendo lockdown parziali o totali, secondo le
stime del broker nipponico Nomura, limitando la circolazione a
circa 370 milioni di persone.

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