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Flotilla respinge l'appello di Mattarella: «Perché non dobbiamo navigare in acque internazionali?»

Arrivata la risposta di Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla

Redazione La Sicilia

26 Settembre 2025, 14:53

flotilla

«Non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati». Così la portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla, in merito all’appello del presidente del presidente Sergio Mattarella di accettare la proposta di mediazione offerta dal Patriarcato.
"La questione degli aiuti è importantissima - sottolinea -. Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni, ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla».

«Abbiamo ricevuto l’appello del presidente Mattarella di accettare, per il bene nostro e la tutela della vita umana - che noi condividiamo al 100 per cento -, di deviare la nostra rotta e di accettare la proposta di mediazione di lasciare gli aiuti a Cipro e poi tramite l'intermediazione di nazioni unite, patriarcato di Gerusalemme, farli arrivare a Gaza. Questa proposta non possiamo accettarla», spiega Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla.

«E' come dire: se vi volete salvare non possiamo chiedere a chi vi attaccherà di non farlo, malgrado sia un reato, chiediamo a voi di scansarvi - prosegue -. Questo nodo legale non è solo una questione di principio ma è sostanziale».
Per la Flotilla, «Israele sta commettendo un genocidio senza che nessuno dei nostri governi abbia ancora avuto il coraggio di porre delle sanzioni, porre un embargo sulle armi, chiudere almeno un parte dei rapporti commerciali. Se una di queste soluzioni potrebbero essere prese in considerazione ne saremmo ben felici però non stiamo facendo nulla di male. Perché non dobbiamo navigare in acque internazionali?».