Il Parlamento europeo: «L'aborto sia riconosciuto come uno dei diritti fondamentali dell'Ue»
Fratelli d'Italia critica il voto espresso oggi dalla plenaria dei deputati dei 27
epa11270627 Members of European Parliament vote on an amendment of the Migration and Asylum package during a plenary session at the European Parliament in Brussels, Belgium, 10 April 2024. The European Parliament approved a reform of EU asylum law. Members of European Parliament voted to speed up asylum procedures and facilitate deportations. EPA/OLIVIER HOSLET
Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue: è quanto chiede l’Eurocamera con una risoluzione approvata con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni. Nel testo, gli eurodeputati chiedono che l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sia modificato, affermando che «ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l'accesso all’aborto sicuro e legale».
La risoluzione dell'Europarlamento ha già suscitato polemiche soprattutto da parte di rappresentati del governo italiano. «Il voto espresso oggi dalla Plenaria del Parlamento Europeo sulla proposta di risoluzione, sostenuta solo da S&D, Renew, Verdi e Sinistra, sull'inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea- ha detto il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini, il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza e l’eurodeputato di FdI Vincenzo Sofo, componente della commissione Libe -, è un indicatore inquietante di quale progetto sociale abbiano in mente le sinistre per il futuro dell’Europa»
«Come Fratelli d’Italia abbiamo sostenuto la mozione presentata da Ecr, che l’Aula ha bocciato, e che respinge la proposta di modificare la Carta dei diritti fondamentali per limitare o violare i diritti umani, e che esprime preoccupazione perché tali discussioni vanno oltre le competenze europee», spiegano da FdI.
«Questa risoluzione infatti ha un approccio ideologico e pericoloso, non solo contro il diritto alla vita, ma anche contro i Trattati europei, che attribuiscono questi temi alla competenza esclusiva di ogni Stato membro. Spetta infatti ai cittadini di ogni Nazione, scegliendo con il voto i propri Governi e parlamenti, esprimersi sui temi etici. Noi saremo sempre i garanti di questo principio», concludono gli eurodeputati.