Iran, Khamenei: "Inizia la battaglia". Trump valuta l'attacco. Il Papa: "Straziati dalle grida dei luoghi di guerra"
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"Nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio". Lo ha dichiarato la Guida Suprema dell’Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, in un post su X in cui ha citato un nome spesso usato per Ali, considerato dai musulmani sciiti il primo imam e successore del profeta Maometto. "Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha aggiunto Khamenei nel post.
L’ambasciatore iraniano all’Onu a Ginevra ha affermato che Teheran risponderà «senza limiti» agli
attacchi di Israele e anche a quelli degli Stati Uniti se dovessero decidere un loro coinvolgimento diretto. Lo scrive l'israeliano Haaretz, citando la Reuters. L’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini, ha detto che l’Iran risponderà «seriamente e con forza, senza alcuna restrizione» agli attacchi israeliani sul suo territorio». Se Teheran giungesse alla conclusione che gli Stati Uniti sono coinvolti in questi attacchi - ha aggiunto -, inizierebbe a rispondere anche all’aggressione statunitense.
"Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele e da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati", ha detto il Papa al termine dell’udienza generale a san Pietro.
La difesa aerea iraniana ha colpito e abbattuto un caccia F-35 israeliano nella zona di Javadabad, nei pressi di Varamin, località a circa 80 km a sud est di Teheran. Lo ha annunciato il prefetto di Varamin, come riferisce Isna.
Non solo siti nucleari, ma anche un’università di Teheran è stata presa di mira dagli attacchi di questa notte sull'Iran. Lo riportano i media britannici, precisando che si tratta della Imam Hossein, un ateneo che si ritiene finanziato dal corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (i cosiddetti pasdaran) alla periferia est della capitale iraniana. Ignoti al momento i possibili danni.
I Guardiani della Rivoluzione (pasdaran) hanno annunciato di aver lanciato missili ipersonici contro Israele nell’ultima tornata di attacchi notturni, l’11ma dall’inizio della guerra, e dopo che Donald Trump ha chiesto la "resa incondizionata" della Repubblica Islamica. Le Guardie della rivoluzione iraniana hanno dichiarato di avere raggiunto «il dominio totale sui cieli dei territori occupati (Israele, n.d.r.), rendendo le difese israeliane impotenti di fronte agli ultimi attacchi missilistici dell’Iran». Lo riferisce Tasnim, agenzia vicina ai pasdaran, secondo cui «una nuova tornata di attacchi missilistici da parte dell’Iran ha preso di mira posizioni nei territori occupati mercoledì mattina, segnando l’undicesima ondata della risposta di Teheran all’aggressione israeliana».
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sentito il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, un passaggio - secondo diversi osservatori - che avrebbe potuto fare da preludio all’entrata in guerra degli Usa contro l’Iran. Secondo fonti dell’amministrazione citate dal Wall Street Journal, tuttavia, Trump non ha ancora preso una decisione in merito sebbene un potenziale attacco alla Repubblica islamica resti ancora tra le opzioni che sta valutando.
Il presidente Donald Trump non ha ancora deciso se gli Stati Uniti si uniranno a Israele per attaccare i programmi nucleari e militari iraniani, stando alle dichiarazioni di alcuni funzionari della Casa Bianca al Wall Street Journal. Le fonti affermano che l’attacco è stata una delle diverse opzioni discusse durante una riunione tra Trump e il suo team di sicurezza nazionale. Il report afferma che il presidente Trump spera ancora che la minaccia di un’azione militare statunitense porti l’Iran ad accettare le richieste degli Stati Uniti nei colloqui sul nucleare.