venti di guerra
Israele attacca l’Iran: «Questa è una guerra». L’ira di Mosca, ma Trump: «Eccellente». Primo bilancio: 78 morti
La repubblica islamica minaccia ritorsioni pesanti. Secondo Tel Aviv aveva materiale per preparare 15 bombe atomiche in pochi giorni
Tensione alle stelle in Medioriente dopo l’attacco di Israele sui siti nucleari e militari iraniani e anche su alcuni obiettivi a Teheran. Il primo bilancio parla di 78 morti tra i residenti e 329 feriti. Israele intanto ha chiuso tutte le sue ambasciate: «Le missioni israeliane in tutto il mondo saranno chiuse e i servizi consolari non saranno forniti», ha spiegato il ministero degli Esteri.
Le parole di Donald Trump
A metà mattinata è arrivato anche il commento – atteso – del presidente Usa Donald Trump: «L’attacco di Israele all’Iran? E’ stato eccellente. Abbiamo dato loro una chance e non l’hanno presa. Sono stati colpiti duramente, molto duramente». Queste le parole del presidente Usa ad Abc, sottolineando che ci saranno «altri» attacchi, «molti altri». Trump non ha voluto invece rispondere alla domanda relativa ad una partecipazione degli Stati Uniti all’attacco: «Non voglio commentare». Successivamente al Wall Street Journal ha però detto che sia lui che il suo team erano stati informati sui piani di Israele per attaccare l’Iran. Alla domanda su che tipo di preavviso gli Stati Uniti avessero ricevuto prima dell’attacco, il presidente ha risposto così: «Preavviso? Non era un preavviso. Era “sappiamo cosa sta succedendo”».
Tensione a Tel Aviv
«L’operazione è ancora all’inizio. L’Iran ha intenzioni e capacità, e Teheran si sta preparando a una risposta, a un attacco contro di noi. La popolazione deve agire con sangue freddo, la difesa non è ermetica» ha spiegato il portavoce dell’esercito israeliano Effie Defrin, aggiungendo che l’Idf sta continuando ad attaccare obiettivi in Iran: «Abbiamo danneggiato in modo significativo il sito nucleare di Natanz. Non abbiamo altra scelta che agire contro questa minaccia», ha detto, «dobbiamo prepararci a un’operazione prolungata poiché l’azione militare è ancora nelle sue fasi iniziali».
«L’aeronautica ha lanciato un attacco preventivo storico per eliminare questa minaccia esistenziale contro lo Stato di Israele. L’operazione è stata pianificata nel corso di una difficile guerra multi-frontale. Non si tratta di un’operazione: è una guerra, pianificata e condotta a 1.500 chilometri da casa» hanno dichiarato alti ufficiali Idf. «Per primi abbiamo eliminato i comandanti e gli scienziati. E’ una azione in evoluzione. Abbiamo scelto il miglior momento per noi e colpito il sito di Natanz, non l’avremmo fatto senza la certezza di poter portare a termine la missione», hanno aggiunto.
L’Iran minaccia la rappresaglia
«La risposta legittima e potente dell’Iran farà pentire il nemico della sua azione sconsiderata» ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, commentando gli attacchi di Israele contro l’Iran. «Il popolo dovrebbe evitare di dare peso alle voci che circolano nella guerra psicologica del nemico. Il popolo iraniano e i funzionari del Paese non rimarranno in silenzio di fronte a questo crimine», ha aggiunto Pezeshkian in un discorso alla nazione.
La condanna di Mosca
«La responsabilità di tutte le conseguenze di questa provocazione ricadrà sulla leadership israeliana». Lo afferma il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione sugli attacchi all’Iran. La diplomazia russa condanna inoltre «l’isteria anti-iraniana» provocata dagli «Stati occidentali» che hanno sostenuto nell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) una «risoluzione punitiva» contro Teheran. Tali Stati, aggiunge il ministero degli Esteri di Mosca, devono riconoscere «i risultati disastrosi del loro corso distruttivo e la portata della colpa che ricade su di loro per la tragedia». Il ministero degli Esteri russo ha condannato gli attacchi israeliani sull’Iran giudicandoli «categoricamente inaccettabili». «Attacchi militari immotivati contro uno Stato membro sovrano delle Nazioni Unite, i suoi cittadini, le sue città pacifiche e addormentate, le sue infrastrutture nucleari sono categoricamente inaccettabili», afferma il ministero degli Esteri russo, aggiungendo che «la comunità internazionale non può permettersi di rimanere indifferente a tali atrocità che distruggono la pace e danneggiano la sicurezza regionale e internazionale». Gli attacchi israeliani, si legge ancora in una dichiarazione diffusa dalla diplomazia russa, sono avvenuti «alla vigilia di un altro ciclo di contatti indiretti tra funzionari iraniani e statunitensi» e quindi gli sforzi multilaterali per ridurre la tensione «sono stati indeboliti e ostacolati». La questione del nucleare iraniano «non ha una soluzione militare e può essere raggiunto solo attraverso mezzi pacifici, politici e diplomatici», afferma ancora il ministero degli Esteri di Mosca, auspicando «che questo approccio alla fine prevalga».
Cosa è successo
Israele ha lanciato nella notte una serie di attacchi “preventivi” in Iran contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali. La decisione è stata presa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedì scorso, quando ha chiamato il presidente americano informandolo della sua intenzione e inducendolo ad evacuare il personale americano in Medio Oriente per il timore di ritorsioni iraniane. Israele ha così lanciato l’Operazione Leone Nascente, un’operazione militare mirata «a contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele». Media e testimoni iraniani hanno riferito di esplosioni, tra cui quella presso il principale impianto di arricchimento dell’uranio del Paese a Natanz, mentre Israele ha dichiarato lo stato di emergenza in previsione di attacchi missilistici e droni di rappresaglia. La televisione di stato iraniana ha riferito che Hossein Salami, il capo del corpo d’élite delle Guardie Rivoluzionarie, è stato ucciso così come il capo di stato maggiore dell’esercito Mohamamd Bagheri. Gravemente ferito Ali Shamkhani, consigliere politico del leader Ali Khamenei. Israele ha preso di mira anche gli scienziati iraniani sospettati di lavorare a una bomba nucleare, il programma di missili balistici di Teheran e l’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, nell’Iran centrale. Secondo Tel Aviv, l’Iran aveva materiale sufficiente per realizzare 15 bombe nucleari in pochi giorni. Oltre a estesi attacchi aerei, il Mossad, l’agenzia di spionaggio israeliana, ha condotto una serie di operazioni segrete di sabotaggio all’interno dell’Iran per danneggiare i siti missilistici strategici di Teheran e le sue capacità di difesa aerea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA