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Le "purghe" di Trump dopo l'omicidio Kirk: licenziati prof, vigili del fuoco e dipendenti pubblici per i commenti sui social

E il presidente promette di prendere provvedimenti contro gli stranieri che ritiene stiano «lodando, razionalizzando o sminuendo» il delitto

Redazione La Sicilia

13 Settembre 2025, 16:29

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Le reazioni sui social media all’omicidio dell’attivista di estrema destra Charlie Kirk sono costate il lavoro a diverse persone, mentre le autorità di numerosi stati reprimono i commenti critici, in un Paese dove la piena libertà di espressione garantita dal primo emendamento arriva a proteggere anche il rogo della bandiera americana.

Tra coloro che sono stati licenziati, sospesi o censurati negli ultimi giorni per le loro opinioni figurano insegnanti, vigili del fuoco, giornalisti, politici, un dipendente dei servizi segreti e un dipendente di una nota squadra di football della Nfl.

I licenziamenti giungono mentre l’amministrazione di Donald Trump promette di prendere provvedimenti contro i cittadini stranieri che ritiene stiano «lodando, razionalizzando o sminuendo» l’omicidio di Kirk, lui stesso un fervente sostenitore della libertà di parola.

Nel frattempo, Pete Hegseth, il segretario alla guerra, ha ordinato al personale di «trovare e identificare i militari e qualsiasi individuo associato al Pentagono che abbia deriso o sia sembrato tollerare l'omicidio di Charlie Kirk», ha riferito Nbc News.

L’emittente, citando due funzionari del Pentagono, ha affermato che diversi membri dell’esercito sono stati sollevati dai loro incarichi a causa di post sui social media e che «decine» di altri, inclusi dipendenti civili del Pentagono, sono stati «messi sotto accusa su X». Oltre agli sforzi repressivi del governo, diverse personalità e gruppi conservatori stanno cercando di raccogliere e denunciare esempi di commenti considerati discutibili.