L'Iran: «Abbattuto un F35 sionista. Guerra finirà con la distruzione di Israele». Ma Tel Aviv: «Strada spianata verso Teheran, ora tocca al resto»
Escalation senza fine del conflitto, per ora parlano solo i missili
L’Iran ha annunciato di avere «abbattuto con successo» un caccia F-35 israeliano a Tabriz, nel nord ovest del Paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia. Lo ha affermato Majid Farshi, direttore generale della gestione delle crisi della provincia dove si trova Tabriz (Azerbaigian orientale), riferisce Irna, aggiungendo che anche due droni da combattimento erano stati precedentemente abbattuti nella stessa zona. Secondo Farshi, oggi Israele ha preso di mira tre località nei pressi di Tabriz.
«I recenti attacchi hanno portato alla distruzione diffusa di strutture militari e militari nel cuore dell’entità sionista, a Tel Aviv e Haifa, e le prossime ore l’escalation sarà più intensa e diffusa» ha poi detto il generale di brigata Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell’esercito iraniano, citato dall’agenzia Tasnim. Secondo il generale, con gli ultimi raid l’Iran ha lanciato «una nuova ondata di attacchi con armi moderne e avanzate, e ciò che sta per arrivare sarà ancora più violento». Secondo l’agenzia russa Tass l’Iran ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv.
Da parte sua il capo della direzione dell’intelligence militare israeliana Shlomi Binder, ha dichiarato oggi agli ufficiali che presto «daranno il via alle operazioni» in altre zone dell’Iran, dopo che l’Idf «ha spianato la strada a Teheran». «Avete fornito l’intelligence che ha aperto la strada alla capitale dell’Iran e ha permesso l’attacco al loro stato maggiore. Presto aprirete nuove strade in altre aree. Avete dimostrato di poter superare i limiti e raggiungere qualsiasi obiettivo», ha detto Binder. Da Teheran rispondono con toni molto minacciosi: «L’attacco israeliano all’Iran ha decretato la fine del negoziato, l’unica via d’uscita alla guerra è la sconfitta è ormai la distruzione d’Israele» scrive Kayhan, giornale che secondo il sito dell’opposizione all’estero Iran International si pubblica sotto la supervisione dello staff dell’ayatollah Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica. «La condizione per mettere fine alla guerra - si legge in un editoriale - non è un accordo di cessate il fuoco, né sono le pressioni politiche o una ritirata tattica. La fine della guerra richiede la completa distruzione d’Israele».